Rapimento Eitan, parla la nonna: “le sue condizioni sono pessime”

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Rapimento Eitan, parla la nonna indagata per complicità insieme all’ex marito: “le sue condizioni sono pessime”

Diventa sempre più difficile la situazione del piccolo Eitan, rapito dal nonno e portato in Israele contro quanto stabilito dal Tribunale dei minori di Pavia. A due giorni da quello che assume sempre di più i contorni di un rapimento, apprendiamo che anche la nonna del bambino è indagata. La donna, ev moglie di Shmuel Peleg, avrebbe agito in accordo con l’uomo per sottrarre Eitan alla zia materna e portarlo via dall’Italia.

Il Corriere della Sera riporta la dichiarazione della nonna paterna, secondo cui: “Le condizioni di Eitan sono pessime, ora finalmente, dopo quattro mesi, i medici vedranno cosa gli è accaduto. In tutto questo tempo non ha visto alcun medico. Per quattro mesi hanno impedito a me e a Shmuel di consultarci con medici e psicologi“.

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La testimonianza dello zio del bambino, Or Nirko, marito della legale tutrice, allunga ancora di più le ombre sul ruolo dei nonni. oltre a rifiutarsi di comunicare il luogo dove attualmente si trova Eitan, ha dichiarato che «La famiglia Peleg detiene Eitan come i prigionieri nella prigione di Hamas» e aggiunge che «Lo nascondono in una specie di buco». Inoltre, ha riferito che è stata anche verificata la presenza del bambino in ospedale, dice lo zio: «C’è andato il fratello di mia moglie ma Eitan non c’è. Purtroppo non siamo rimasti sorpresi da questo rapimento, avevamo molta paura che accadesse».

Anche Luigi Di Maio è intervenuto sulla questione, affermando che si stanno “effettuando verifiche per accertare quanto accaduto per poi intervenire”.

Fonte immagine: https://twitter.com/myrtamerlino/status/1437707627027472390/photo/1

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