Besson, Gilliam, Kusturica e Vanzina riceveranno il Premio alla Carriera al Nations Award. Nella cornice del Teatro Antico si celebra la Settima Arte come eredità viva e in continua trasformazione
Nel cuore della Sicilia, dove la pietra antica incontra la luce tagliente del Mediterraneo, si prepara un tributo che va oltre la semplice celebrazione: il 28 giugno, il Teatro Antico di Taormina ospiterà la serata di gala del Nations Award, manifestazione giunta alla sua diciannovesima edizione, che quest’anno volge lo sguardo verso la sostenibilità ambientale e, con essa, verso la memoria attiva del cinema.
In questa cornice intrisa di storia e mito, saranno quattro le figure chiamate a ricevere il Premio alla Carriera. Quattro maestri, ciascuno con una traiettoria artistica unica, ma accomunati dall’aver attraversato il cinema contemporaneo lasciando segni profondi, sia sul piano estetico che su quello culturale.
Il nome di Luc Besson riporta subito al cinema europeo degli anni ’80 e ’90, a quell’universo visivo in cui il dinamismo urbano si fondeva con sensibilità pop e poesia distopica. Una figura che aveva già intrecciato il proprio percorso con Taormina nei primi anni della sua carriera, tornando poi per le riprese di Le Grand Bleu. L’annuncio della sua presenza non appare dunque come un semplice ritorno, ma come una sorta di chiusura simbolica di un cerchio.
Ad accompagnarlo sul palco ci sarà Terry Gilliam, la cui filmografia ha sfidato regole e generi. Artista a tutto tondo, membro storico dei Monty Python, regista di visioni anarchiche e anti-sistemiche, Gilliam ha costruito nel tempo un lessico cinematografico riconoscibile e spesso irriverente, in grado di mescolare immaginazione, denuncia e follia. La sua presenza accanto a Besson rafforza l’idea di un premio che guarda al cinema non solo come intrattenimento, ma come pensiero divergente.
Dalla parte opposta d’Europa, Emir Kusturica ha portato sul grande schermo l’anima balcanica più magmatica, onirica, surreale. I suoi film, spesso in bilico tra tragedia e festa, sono diventati metafore vivide dell’Europa postmoderna, ottenendo riconoscimenti nei più prestigiosi festival internazionali. Per la critica, Underground resta un punto fermo nella storia del cinema europeo del XX secolo, e la sua assegnazione al Nations Award appare quasi inevitabile.
Completa il quartetto Enrico Vanzina, rappresentante di una linea più popolare ma non meno incisiva del cinema italiano. Sceneggiatore prolifico, testimone di intere generazioni e autore di molteplici successi entrati nella memoria collettiva, ha contribuito a costruire una grammatica della commedia italiana capace di essere al tempo stesso specchio e racconto del costume nazionale.
Il Nations Award, fondato negli anni ’70 nell’ambito della Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina, ha già omaggiato nel tempo icone quali Woody Allen, Gina Lollobrigida, Vittorio Storaro e Ferzan Özpetek. L’edizione attuale, organizzata sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Senato della Repubblica, rinnova dunque una tradizione che intreccia arte, impegno e memoria.
Non solo premi, ma riconoscimenti che parlano di percorsi artistici capaci di attraversare decenni, linguaggi e geografie. La serata del 28 giugno promette non tanto un rituale celebrativo, quanto un incontro di storie e visioni. Un omaggio al cinema come atto creativo, ma anche come atto politico, culturale, emotivo.
E in fondo, forse non è un caso che tutto questo accada a Taormina: una città che da sempre ospita non solo film, ma riflessioni sulla loro essenza.