
“Quarto Grado”, è andata in onda un’intervista esclusiva ad Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi
Nel corso della puntata di “Quarto Grado” – in onda questa sera, venerdì 16 maggio, su Retequattro – è andata in onda un’intervista esclusiva ad Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi, la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007. Per il delitto è stato condannato a 16 anni in via definitiva l’ex fidanzato della giovane, Alberto Stasi.
Sempio è stato raggiunto dopo che la sua abitazione è stata perquisita dai carabinieri. L’uomo, indagato, martedì prossimo, il 20 maggio, verrà ascoltato e interrogato dalla Procura.
A “Quarto Grado” le parole di Sempio:
Nove ore e mezzo di perquisizione nella tua casa, sorpresa, alle sei e mezzo del mattino. Come stai?
«Un po’ provato, diciamo. Comunque è stata lunga, dai»
Qual è la tua più grande preoccupazione?
«In questo momento sono più preoccupato per i miei, perché ho saputo che sono stati anche là, è stata lunga anche da loro, e questo momento è la cosa che mi preoccupa di più. L’unica cosa che però ci tengo a dire è che io oggi non sono stato portato via dai carabinieri, non sono stato in nessuna caserma, non è vero nulla di quanto ho sentito uscire fuori oggi su questo argomento. Solo questo»
C’è stata una perquisizione a casa tua, a casa dei tuoi, di due tuoi amici e in un torrente. Tu quel torrente lo conosci?
«No, di quello del torrente non so niente.»
Scusa, ti ho seguito per avere giusto una tua versione dei fatti.
«Ti ringrazio, ma è stata una giornata un po’ pesantina.»
Hai aperto subito i carabinieri?
«Sì, sì. Come han suonato, alle sei e mezza eravamo già in ballo.»
Eravate già in ballo e li hai sentiti salire dalla tua scala, stavi dormendo?
«Io stavo dormendo, ho sentito i passi sulle scale, mi hanno suonato in subito e ho detto, oddio cos’è successo? Io pensavo fosse successo qualcosa, non so, magari era stata male mia mamma o che, magari mi hanno chiamato e non ho sentito, una cosa del genere. Poi no, invece era il maresciallo, ha detto dobbiamo fare una perquisizione e via»
Pensavi fosse un arresto?
«All’inizio l’ho pensato, perché comunque visto che erano un po’, non so normalmente in quanti debbano muoversi, però visto che c’erano una decina di agenti… Poi mi hanno detto, guarda, siamo mandati per fare la perquisizione e boh, siamo messi all’opera e via».
Massima segretezza, è stato tutto però spiegato? Cosa sarebbe accaduto?
«Sì, sì, è stato tutto chiaro e con gli agenti non c’è stato nessun problema. Ci è voluto il tempo che ci è voluto e basta, tutto lì».
Qual è la sensazione di oggi?
«Nulla, nulla. Ma al momento, guarda, sono un po’ provato dalla cosa, sono stanco perché sono in piedi dalle sei e mezza. E niente, al momento ho la testa vuota, non ho altro. L’unica cosa che ci tengo a dire è che ho sentito storie, è stato portato via, interrogato in caserma. No, non c’è il suono di tutto questo. C’è stato solo la perquisizione, hanno fatto i loro controlli, fine, basta. Siamo tutti stanchi per la giornata, ma non c’è stato nient’altro».
La tua sensazione oggi è di vuoto, questa è la parola?
«Vuoto, sono un po’ troppo stanco per pensare a questo.»
E sei pronto all’incidente probatorio?
«Siamo pronti a tutto quello che verrà. Faranno le loro verifiche, tutto quello che verrà, ci sarà una spiegazione e lo affronteremo mano a mano.»
Già è troppo, non ti chiedo altro, ti chiedo solo la sensazione di avere però, diciamo, le tue cose, i tuoi oggetti, insomma, ormai sotto indagine al vaglio anche di chi indaga, che sensazione ti dà? Tu in quel momento hai gente che scava dentro…
«…dentro tutte le tue cose, dentro i tuoi ricordi, i tuoi oggetti, li vedi che frugano dappertutto, ribaltano tutto, però… Nel senso, non è bello, ma ti puoi opporre? Così è, lo accetti e via. Se servirà a chiarire il tutto, ben venga, accettiamo anche questo»
Tu una perquisizione sorpresa l’avevi mai subita?
«No, no, la prima volta.»
Te l’aspettavi così?
«Non me l’aspettavo, diciamo.»
C’è qualcosa di equivocabile in quello che hanno… non ti chiedo cosa, ma che hanno sequestrato?
«Non credo perché alla fine non c’è stato nulla di particolare, non c’è stato nessun momento strano con gli agenti.»
Ci sono state cose che avresti preferito che non vedessero?
«No, che avresti preferito che non vedessero, no. Semplicemente comunque hai un gruppo di estranei che ti arriva in casa e inizia a frugare un po’ tra tutte le tue cose, tra i tuoi ricordi…».
Una casa anche molto disordinata…
«Io non aspettavo ospiti quindi la casa era quello che era. Già son giorni abbastanza in cui sei sballottolato quindi ammetto che la casa non era nelle migliori condizioni, però il male è minore».
Hai sempre anche pensato ai tuoi amici. Tanto, ti lascio andare. Ti dispiace che abbiano perquisito anche loro?
«Sì, mi dispiace».