Piersilvio Berlusconi, frecciate al veleno per gli autori: “I reality di Diletta e Ilary? I più brutti mai visti”

Reality da brividi, autori “incriminati”, Striscia in crisi, Barbara D’Urso ignorata e una politica che, chissà, domani potrebbe bussare alla porta. Il bilancio annuale di Pier Silvio Berlusconi è un mix di veleni, elogi strategici e palinsesti chirurgicamente rivisti
Pier Silvio Berlusconi non ha solo illustrato il futuro di Canale 5. Ha fatto piazza pulita, con la determinazione di chi ha deciso che è ora di cambiare musica. Tra frecciate velenose, bilanci da multinazionale e riflessioni da potenziale statista, l’ad di Mediaset si è concesso una conferenza che è sembrata più un one man show, a metà tra l’editore illuminato e il politico in incognito
Il palinsesto si rifà il lifting, ma con l’accetta
La televisione cambia, lentamente ma in profondità, avverte Pier Silvio, e Canale 5 si prepara a dire addio a certe scelte che, a detta sua, “fanno venire la pelle d’oca”. Non per emozione, per disgusto
A finire nel tritacarne sono due flop clamorosi. La Talpa, con Diletta Leotta, e The Couple, di Ilary Blasi. “Due dei programmi più brutti che abbia mai visto”, confessa l’ad, con la sincerità di chi non ha più voglia di salvare la faccia agli autori. Che, a scanso di equivoci, sono i veri colpevoli
Ma il futuro è già scritto. Si parte con la rivoluzione delle fasce chiave. L’access prime time vede Gerry Scotti resuscitare La Ruota della Fortuna, nella speranza di pensionare Striscia la Notizia, che affonda sotto i colpi di Affari Tuoi. Enrico Papi riporta Sarabanda nel preserale, mentre Bonolis e Max Giusti, nuova scommessa Mediaset, completano il trio maschile della fascia pre-serale
Giusti, a sorpresa, si guadagna persino una prima serata con Scherzi a Parte, e un formato cucito su misura, ancora in fase di collaudo. In attesa del verdetto del pubblico, si punta forte sulla collaudatissima Maria De Filippi, la vera cassaforte degli ascolti, con Amici, C’è Posta per Te, Tú Sí Que Vales e Temptation Island
Politica? Mai dire mai
E poi c’è la politica. Pier Silvio la guarda da lontano, ma con un certo interesse. “Io ho 56 anni, mio padre è sceso in campo a 58…” fa notare, con un sorrisetto che non è proprio da outsider. Non è nei suoi piani oggi, ma domani, chissà. Intanto coccola il governo Meloni con parole che odorano di endorsement ben studiato. “Uno dei migliori in Europa”
Quanto a Forza Italia, il figlio del Cavaliere la immagina liberale, moderata, con una spinta progressista. Ma lo ius scholae? “Non è una priorità. Mi spiace per Tajani, ma sono più contro che a favore”. Tradotto: tempi duri per le aperture sui diritti civili
D’Urso, Vespa e colpi di scena
Barbara D’Urso? “Non ho letto l’intervista”. Un colpo di spugna che sa più di “lasciatemi in pace” che di strategia diplomatica. E se qualcuno osa nominare Affari Tuoi come nemico pubblico numero uno, Pier Silvio ci mette il carico. “Ma è normale che il Servizio Pubblico mandi in onda un gioco al limite dell’azzardo?”
Nel frattempo, Myrta Merlino viene parcheggiata, senza troppi giri di parole, e Pomeriggio Cinque passa nelle mani di Gianluigi Nuzzi, pronto a infarcirlo di cronaca nera e attualità pepata. Per la seconda serata arrivano Rampini e Porro, con titoli che suonano familiari, tipo Dieci Minuti, quasi una parodia di Cinque Minuti di Vespa. “Ma se a Bruno non fa piacere, possiamo cambiare il nome” ironizza l’ad. Ma l’ironia, si sa, è spesso l’ultimo stadio del disinteresse
E Giambruno? “Potrebbe tornare presto in onda”. Un’ipotesi che, nel silenzio generale, suona più come una provocazione che una promessa
Mediaset fa i numeri e li fa grossi
A chiudere, la sviolinata d’obbligo ai numeri. 37,3 per cento di share sulle 24 ore, oltre 12mila ore di prodotto originale, quasi 3 miliardi di ricavi e un più 5 per cento rispetto al 2022. “Nessun altro gruppo europeo fa meglio” sottolinea. E in effetti, almeno nei numeri, la tv berlusconiana continua a saper vendere sogni. O incubi, dipende da cosa si guarda
Se questo è il nuovo corso di Mediaset, sarà anche graduale ma di certo non è indolore. Pier Silvio ha smesso i guanti di velluto e sembra pronto a prendersi tutto. La prima serata, l’access prime, la cronaca nera e perché no un posto in Parlamento