Judo, la rivincita di Maria Centracchio: “Fiera di aver fatto ricredere chi non credeva in me”
L’azzurra, in Giappone, ha vinto la medaglia di bronzo
Fuori dal tatami, Maria Centracchio, bronzo nella categoria – 63 kg a Tokyo, è una ragazza dolce, timida e che ama farsi coccolare dai suoi affetti.
Sul Tatami si trasforma e picchia forte, come ha detto lei stessa proprio dopo il bronzo rivendicando le sue origini molisane: “Il Molise esiste e mena pure forte”.
Al judo si è avvicinata grazie alla sua famiglia di judoka: il papà ha una palestra ed è maestro, poi c’è il fratello maggiore che è stato il primo insegnante. Una tradizione continuata e onorata nel miglior modo possibile da Maria.
La Centracchio, a onor del vero preferiva la danza, una passione che ora coltiva nel tempo libero, poi però è scattato qualcosa in lei e si è innamorata del suo sport.
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Ha realizzato quanto successo a Tokyo?
«È veramente difficile credere che sia davvero successo. Appena scesa dal tatami ho avuto difficoltà a credere che l’avessi fatto, adesso piano piano, me ne rendo conto perché mi fanno i complimenti..altrimenti per me (ride, ndr) sarebbe tutto uguale a prima».
Quanto pesa questa medaglia?
«È importantissima, segna la realizzazione del sogno di una vita, quello che volevo fin da bambina, quindi ha un peso e un valore inestimabile. Mi dà tante opportunità, ha una valenza pratica e mi apre tantissime porte come penso nessun altro tipo di riconoscimento».
Com’è stato dover affrontare una preparazione durata cinque anni e non quattro?
«È stato molto difficile, il prolungamento di un anno ha creato tante difficoltà a livello di qualificazione Olimpica. Nel judo, per qualificarsi bisogna rientrare in un ranking mondiale di 18 persone per categoria di peso. A fine 2019, inizio 2020 ero messa molto bene, con un anno in più, a causa anche del fatto che ho avuto sia mononucleosi che il Covid, non ho potuto partecipare a tutte le gare di qualificazione al meglio della forma. Ho perso molte posizioni ed è stato difficile rimanere nel ranking, infatti sono entrata da ultima qualificata».
Qual è la soddisfazione più grande che ha avuto dopo i Giochi di Tokyo?
«La cosa più bella è che tutte le persone che mi hanno fatto i complimenti mi hanno detto di essersi emozionati guardandomi e questa è la cosa che mi ha reso felice perché evidentemente quello che ho provato è arrivato alla tv, a chi era a casa o chi non mi conosceva. Sono poi contenta di aver fatto ricredere, positivamente, chi pensava che per le mie caratteristiche tecniche e fisiche non avrei potuto raggiungere un traguardo del genere».
Che rapporto ha con il suo peso e con la sua fisicità?
«Il nostro sport è molto particolare e le donne lo vivono in maniera ancora più complessa rispetto agli uomini. Prima di Tokyo, prima del quadriennio, facevo la categoria di peso inferiore, ma il mio corpo non riusciva più a reggere quel tipo di peso. Non riuscivo ad allenarmi era un peso troppo basso per il mio fisico e allora autonomamente ho deciso di cambiare categoria, nonostante pareri contrastanti. Prima di Tokyo la categoria che faccio ora era già occupata da una atleta di alto livello in Italia: è stata una scelta fatta per la mia salute ma che con il tempo ha pagato. Adesso sto benissimo, mi alimento bene e non ho problemi con la bilancia. È una scelta che mi ha aiutato a vivere meglio la mia fisicità. In passato ho avuto problemi legati al peso, ma ho avuto il coraggio di dire basta, di cambiare»
Che gruppo è quello della Nazionale italiana di Judo?
«Siamo una squadra molto unita. A unirci ancora di più è stato il periodo del Covid. Ogni gara l’abbiamo preparata in bolla e abbiamo fatto tutto il periodo al Centro Olimpico, chiusi senza contatti. Questo ci ha permesso di stringere rapporti tra noi e di conoscerci meglio. Ci sono persona con cui sono cresciuta, con Odette (Giuffrida, ndr) ci conosciamo dal 2009 e anche con Fabio Basile, siamo cresciuti insieme e abbiamo la stessa età e abbiamo un rapporto ancora più stretto e con gli altri si è rafforzato nel tempo».
Prossimi obiettivi?
«Adesso devo rimettermi in sesto fisicamente e devo programmare un’operazione al gomito. Una volta di nuovo al top pianificherò di nuovo i miei obiettivi, di base in un futuro mi piacerebbe trasmettere quello che ho imparato in questi anni alle persone più giovani».
Chi è Maria oltre il tatami?
«A me piace tantissimo cucinare e mi piace farlo per le persone a cui voglio bene. Appena posso riempio di dolci il mio fidanzato, la mia famiglia o gli amici! Mi piace anche tanto ballare, la passione per la danza che avevo da piccola cerco di coltivarla ancora di più. Sono molto legata alla mia famiglia e alle persone a cui voglio bene».
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