Alessandra Celentano come Miranda Priestly? Ecco chi è (davvero) l’insegnante di Amici
“Cinica e cattiva”. Così viene definita dal web Alessandra Celentano, l’insegnante di Amici che non riesce a conquistare i consensi del pubblico italiano.
Sono trascorsi 18 anni da quando Alessandra Celentano, ex ballerina e nipote dell’omonimo artista Adriano Celentano, fa il suo esordio in Tv nel programma Amici di Maria de Filippi.
Era il 2003 e una non troppo acerba Alessandra Celentano, infatti, esordiva come insegnante di danza classica all’interno della scuola più gettonata d’Italia, trampolino di lancio per ballerini e cantanti che, grazie al programma di Maria De Filippi, vantano tutt’oggi una carriera artistica di successo e in continua ascesa.
In questi lunghi anni di sfide, di serali, di day time e di continuo prestigio per il popolare talent show di Canale 5, Alessandra Celentano non è riuscita a farsi amare dal pubblico italiano, manifestando una personalità ostica e glaciale proprio come quella di Miranda Priestly, la cinica Direttrice di moda Newyorkese interpretata con successo da Maryl Streep nel film “Il Diavolo Veste Prada“.
Questo, però, non è un film, l’ambito palcoscenico di Amici non è un set, gli studenti non sono attori e il pubblico a casa non fa parte di una mera rosa di comparse ben retribuite: perché quando cala il sipario e le luci si spengono, la vita all’interno della scuola è reale, fatta di sentimenti e personalità concrete e tangibili, di sacrificio, impegno, dedizione e duro lavoro e, questo, Alessandra Celentano lo sa bene!
L’ex ballerina, infatti, vanta una brillante carriera artistica con alcuni dei nomi più illustri della danza, come Roberto Bolle, Carla Fracci e altri prestigiosi personaggi appartenenti ad una nicchia artistica che, ad onor di verità, non è per tutti e non può essere collocata in un segmento mediatico di “massa”.
La scalata al successo della glaciale Celentano alias Priestly, infatti, inizia nel 1980 e termina nel 2017 a causa di una sindrome parecchio diffusa tra i ballerini professionisti (Sindrome da Alluce Rigido), seguita da una serie di interventi non riusciti che non le consentiranno più di ballare, costringendo la Prof. di Amici ad “appendere la scarpetta al chiodo” per sempre!
A questo, si aggiunge la fine del matrimonio con il noto analista finanziario e maestro di karate Angelo Trementozzi, iniziato nel 2007 e interrotto bruscamente e per cause mai svelate nel 2012. Una storia di cui Alessandra Celentano non rivela i dettagli e che, gelosamente, custodisce “tra i suoi migliori ricordi”, così come dichiara ai microfoni di Silvia Toffanin in una non recente intervista a Verissimo.
Nessun figlio dalla breve unione tra i due e un “ritorno in famiglia” con 4 meravigliosi cani e la sorella, con la quale vive e condivide l’amore per gli animali.
Che siano questi i motivi del carattere, tanto spigoloso quanto criptico, di Alessandra Celentano e della sua veracità verbale difficile da comprendere e accettare appieno?
Lo abbiamo chiesto ad un gruppo di millennilals di età compresa tra i 13 e i 19 anni e ai loro genitori, madri e padri di generazioni differenti che seguono Amici dai tempi di “Saranno Famosi” e le vicissitudini di Alessandra Celentano dal lontano 2003.
I giovanissimi intervistati, fan degli studenti del noto talent show, definiscono da Prof. di classico “cattiva e senza scrupoli”, imputando a lei tutte le cause della recente eliminazione del ballerino Tommaso Stanzani, talento emergente della scuola di Amici e amatissimo dal pubblico che, a detta dei nostri millennials, “è stato escluso dal serale a causa dell’antipatia di Alessandra Celentano”.
Non c’è da stupirsi, però, che un gruppo di giovani sognatori, anch’essi studenti seppur in altre vesti, non veda di buon occhio la “maestra severa e bacchettona”: un classico di tutti i tempi che, probabilmente, non avrà mai fine e continuerà ad essere uno dei leit motiv più in voga di sempre tra i banchi di scuola.
L’altra fetta di intervistati, d’altra parte e a torto o a ragione, trova inammissibile il comportamento di Alessandra Celentano, definendone il linguaggio “diseducativo e nocivo per la psiche degli studenti” poiché “potrebbe innescare insicurezze e disturbi di varia natura, volti a minarne il futuro e le relazioni sociali e professionali“.
Alcuni di questi genitori, (circa il 60% e perlopiù mamme), sostengono, invece, che “chi non è madre non può sapere come interagire con dei giovani ragazzi in fase adolescenziale” e che il motivo della “carenza di buone maniere” da parte della prof Celentano sarebbe da attribuire, in primis, proprio al suo non essere mamma.
Che l’educazione e le buone maniere siano un elemento imprescindibile in tutti gli ambiti della vita, è indiscutibile! Ma, se è vero che chi non è genitore non è in grado di educare, non è altrettanto vero, però, che esistono e sono esistiti (e la cronaca dell’ultimo mezzo secolo ne è la prova) genitori non propriamente definibili “padri e madri dell’anno”?
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