La Women’s Tennis Association ha annunciato la sua decisione
La vicenda di Peng Shuai non ha mai convinto troppo la WTA. La Women’s Tennis Association, è convinta che la tennista non sia libera di parlare e sia sotto ricatto e ha deciso di agire.
Steve Simon, Ceo della WTA, ha fatto sapere come, con effetto immediato vengano sospesi tutti i tornei in Cina e a Hong Kong.
Una decisione e una posizione forte che comporta la rinuncia di tanti soldi e 9 tornei tra cui le WTA Finals assegnate a Shenzhen per dieci anni.
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"With the full support of the WTA Board of Directors, I am announcing the immediate suspension of all WTA tournaments in China, including Hong Kong."
— wta (@WTA) December 1, 2021
“I leader cinesi hanno lasciato la WTA senza scelta – ha detto – rimango fiducioso che le nostre richieste vengano ascoltate e che le autorità cinesi prendano provvedimenti per affrontare legittimamente questo problema”.
La 35enne cinese, ex numero uno in doppio è scomparsa a inizio novembre dopo aver denunciato una molestia da parte dell’ex vice premier Zhang Gaoli.
Dopo la scomparsa tutto il mondo si è mobilitato ed è stato lanciato l’hashtag #WhereisPengShuai. In seguito è riapparsa la cinese che ha anche conversato in video con il presidente del CIO, Thomas Bach.
La WTA è però convinta che anche quel video sia frutto di un ricatto e di coercizione con la giocatrice impossibilitata a parlare.
In queste ore tantissimi i sostegni da parte dei giocatori, su tutti il numero uno al Mondo, Novak Djokovic.
“Appoggio pienamente la posizione della WTA perché non abbiamo abbastanza informazioni su Peng Shuai e sulla sua salute. La sua salute è della massima importanza per il mondo del tennis. Non si tratta solo di lei, potrebbe essere chiunque, un giocatore o una giocatrice, una cosa del genere non deve accadere“.
https://twitter.com/andyroddick/status/1466131410327064578?s=20
Intanto è arrivata anche una nota da parte del CIO che parla di una nuova videochiamata.
Il Cio ha tenuto un’altra videochiamata con lei. Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto con lei e abbiamo già concordato un incontro di persona a gennaio. Gli sforzi del Cio hanno portato a una videoconferenza di mezzora con Peng Shuai il 21 novembre, durante la quale ha spiegato la sua situazione e sembrava essere al sicuro e in salute, data la difficile situazione in cui si trova. Ciò è stato riconfermato nella chiamata di ieri. Il nostro approccio umano e centrato sulla persona significa che continuiamo a preoccuparci per la sua situazione personale e continueremo a sostenerla.
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