Pechino 2022: consegnato il tricolore ai portabandiera

Il Presidente Mattarella ha consegnato il tricolore

Tricolore consegnato in vista di Pechino 2022. Oggi, 23 dicembre, al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha consegnato il tricolore.

A ricevere i portabandiera azzurri Sofia Goggia e Giacomo Bertagnolli in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Pechino 2022.

All’udienza presente una parte di atlete e atleti, tecnici e dirigenti, guidati dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli.

I due alfieri, entrambi sciatori, hanno vinto l’oro a PyeongChang 2018.

La Goggia ha trionfato nella discesa libera, Bertagnolli si è imposto nel gigante e nello slalom, categoria visually impaired (vincendo inoltre un argento nel SuperG e un bronzo nella discesa).

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Presente anche Michela Moioli, olimpionica dello snowboard e portabandiera designata per la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici.

Emozionata proprio la sciatrice azzurra, Sofia Goggia.

Mi piace pensare che questo ruolo non sia partito dalla mia vittoria in Corea, ma anche da quella chiamata che lei Presidente Mattarella mi face dopo l’infortunio che mi impedì di partecipare ai Mondiali di Cortina. Lei mi disse parole che ho vivide nella mente, mi esortò ad andare oltre, verso traguardi lontani, verso Pechino 2022. Mi esortò a guardare nel mio cuore, ad andare avanti incurante degli ostacoli sul mio percorso e io credo di aver fatto così. Essere la portabandiera non significa solo sventolare il tricolore durante la cerimonia apertura, ma essere garante di valori etici, non solo sportivi, che bisogna saper adottare sempre, con la tuta da gara ma anche in abiti civili. Le prometto che lo faremo tutti“.

Giacomo Bertagnolli ha detto: “È un compito molto difficile, con questa bandiera non rappresento solo me, ma l’intero movimento paralimpico. Sarà una paralimpiade eccezionale, daremo il 1000 per 1000 per ottenere risultati, ma soprattutto per poter raccontare le nostre storie, le storie delle nostre vite che a molti ancora sfuggono”.

E poi le parole del capo dello Stato in vista di Pechino 2022.

Vorrei sottolineare il valore particolare dello sport paralimpico, che è cresciuto molto in questi anni grazie al protagonismo dei suoi protagonisti. È una misura della civiltà.

L’anno d’oro dello sport che sta per concludersi e certamente proseguirà in quello che sta per aprirsi, è stata una risposta di speranza e di ottimismo offerta al Paese dal mondo sportivo. È interessante riflettere su questo, questi successi hanno smentito un cliché diffuso in Europa, infondato e duro a morire, di un popolo di italiano indisciplinato, confondendo con questo l’attitudine alla fantasia, alla creatività, all’inventiva.

Quella creatività e inventiva che probabilmente ha aiutato il nostro Paese, anche il suo mondo sportivo, nelle difficoltà. Avete rappresentato davvero l’Italia a Tokyo e sarà certamente così anche a Pechino.

 

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