Non c’è pace per Sanremo 2023: ora indaga anche l’Agcom
Del caso verrà discusso mercoledì prossimo
Non c’è pace per Sanremo 2023 e non si placano le polemiche. Dopo il caso Blanco si continua a parlare del Festival tra baci, fiori spezzati e presunte pubblicità.
Interviene così anche l’Agcom, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che mercoledì si soffermerà e discuterà su quanto accaduto.
Al centro della discussione le possibile violazioni legate alla pubblicità occulta dei profili Instagram, tematica portata avanti per tutte le serate del Festival.
Va ricordato, infatti, che nella prima serata di Sanremo 2023, Chiara Ferragni ha lanciato il profilo Instagram di Amadeus che fino ad allora lo aveva condiviso con la moglie Giovanna Civitillo.
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L’Ad di Rai, Gian Paolo Tagliavia si era espresso a riguardo.
«Avere Chiara Ferragni e non parlare di Instagram era difficile, ci sono state delle idee editoriali. Laddove ci dovesse essere una collaborazione continuativa ci sarebbe un’apertura anche ad aspetti commerciali, che quest’anno sono appunto passati in secondo piano perché c’erano esigenze editoriali che andavano preservate».
Secondo quanto spiega Ansa verrà anche valutata la possibile violazione della normativa sulla tutela dei minori.
In questo contesto rientrerebbe la performance di Blanco e poi anche il famigerato bacio tra Rosa Chemical e Fedez sul palco dell’Ariston nella serata del sabato.
Non solo Fedez era già stato nell’occhio del ciclone per la sua esibizione la seconda serata quando aveva mostrato la foto del viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami vestito da Hitler.
Tutte situazioni che all’Agcom non sarebbero piaciute e avrebbero infranto le regole presenti nel Tusma (Testo Unico dei Servizi dei media audiovisivi e radiofonici), nel Contratto di servizio Rai e nel Codice di autoregolamentazione delle tv.
«Secondo indicazioni europee il minore va tutelato fino alle ore 23. In caso di violazione la Rai rischia una sanzione fino a 600mila euro», spiega Massimiliano Capitanio. Il commissario Agcom, ha parlato intervistato da Striscia la notizia.
E poi: «noi non abbiamo visto scritte in sovraimpressione, non è stato comunicato».
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