No Other Land, non solo un documentario, non solo una vittoria

And the oscar goes to… No Other Land.

No Other Land ha vinto la categoria miglior documentario, ieri notte, agli Oscar, a Los Angeles.

No Other Land si tratta proprio di un documentario indipendente prodotto da un collettivo Israelo-Palestinese.

Stato realizzato tra il 2019 e il 2023, si concentrata maggiormente sulla diffusione della comunità Palestinese nella regione Masafer Yatta, nella Cis Giordania occupata, proprio da parte dell’esercito Israeliano.

Un documentario toccante e d’impatto, necessario, oggi più che mai, dopo tutto quello che stanno vivendo i Palestinesi da parte dell’esercito Israeliano e da parte dell’assenza generale di supporto del resto del mondo, basti pensare al video pubblicato qualche giorno fa, su Instagram, nell’account ufficiale di Trump.

Un popolo abbandonato, a cui, questo collettivo, ha voluto ridare voce.

Un gesto però, ben più forte, della vittoria stessa, è stato il discorso tenuto alla cerimonia, dopo la consegna della statuetta.

Nel suo discorso, il Co-regista, Basel Adra, ha espresso la speranza che sua figlia, nata da poco, possa vivere una vita libera dall’oppressione e dalla violenza, dalla paura e dallo sfollamento.

Ha ribadito quanto il documentario faccia riflettere sulla dura realtà dei Palestinesi, non solo in questi ultimi mesi, ma da anni, vivono sulla loro pelle.

E ha fatto un appello, chiedendo al mondo di agire, una volta per tutte, per interrompere l’ingiustizia che la popolazione Palestinese è costretta a vivere con mano tutti i giorni.

Ha parlato di Pulizia Etnica, perché di questo si tratta.

Aggiungendosi al discorso, anche l’altro Co-regista Yuval Abrham, dichiarando di aver realizzato questo documentario uniti, Israele e Palestina, perché solo uniti possono realmente cessare la crudeltà che l’esercito Israeliano sta perpetuando nei confronti dei Palestinesi.

Ha denunciato la violenza di Gaza e la disuguaglianza che vivono i Palestinesi e gli Israeliani in questo periodo.

No Other Land ha ricevuto applausi e consensi, al punto di aggiudicarsi la vittoria, ma nonostante ciò non sono riusciti a distribuirlo con facilità negli Stati Uniti, per via del pensiero politico.

Ecco perché i registi hanno deciso di distribuirlo autonomamente, riuscendo a raggiungere vari Sold Out.

Con il loro lavoro e le loro parole hanno dimostrato cosa vuol dire lottare uniti per una causa e crederci davvero e ci hanno dimostrato che cosa significa volere davvero la pace e la liberazione di un popolo oppresso.

Ecco, il momento memorabile e storico di questo Oscar, un momento che rimarrà scritto a lungo, perché racconta la realtà dei giorni d’oggi.

No Other Land non è solo un documentario, ma è un pezzo di storia.

0 Condivisioni

Lucia Monina, nata in Ancona nell'agosto del 2001, è una fotografa e scrittrice, che studia presso l'accademia delle belle arti di Brera, a Milano. Ha esposto le sue fotografie in varie occasioni, tra le quali il punto zero di Sesto, il Lock di Lambrate e il LatoB di Milano. Ha scritto una biografia di Taylor Swift, con Diarkos Editori. Scrive di musica, cinema e arte.

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto