
Un viaggio esperienziale tra consapevolezza, meditazione e intelligenza emotiva – l’11 ottobre a Frascati Intervista a Vito Gadaleta, ideatore dell’evento, in collaborazione con la psicologa Dott.ssa Cristiana Rende
“Il vero cambiamento comincia dentro. È quando impari a sentire davvero che cominci a vivere davvero.”
In un’epoca in cui stress, ansia e iperconnessione sembrano dominare le nostre vite, c’è chi ha deciso di fermarsi, ascoltare e proporre un nuovo modo di essere presenti. Nasce così “CAMBIA LA TUA MENTE CAMBIA LA TUA VITA”, un percorso esperienziale che unisce consapevolezza, meditazione e intelligenza emotiva. Abbiamo intervistato Vito Gadaleta, giornalista, autore, Direttore responsabile della rivista Vita magazine, per conoscere più da vicino il cuore di questo progetto, che si terrà l’ 11 ottobre 2025 presso Villa Mercede a Frascati (RM) .
Cosa rende unico questo percorso rispetto ad altre iniziative simili?
Quello che proponiamo non è un semplice evento: è un’esperienza trasformativa vissuta con il corpo, la mente e il cuore. Unisce la concretezza dell’intelligenza emotiva alla profondità della meditazione e alla semplicità della presenza.
Da dove nasce l’idea di portare questo evento proprio a Frascati?
Frascati è un luogo che amo. È vicina a Roma, ma immersa nella natura, in una dimensione quasi sospesa. Villa Mercede, in particolare, è uno spazio che favorisce il raccoglimento e la rigenerazione. Volevo che le persone lasciassero il rumore della città per entrare nel respiro del proprio essere.
Qual è il ruolo del giornalismo e della comunicazione in un percorso di crescita personale come questo?
Giornalismo e consapevolezza non sono mondi lontani. Entrambi nascono da una domanda sincera: “Cosa sta accadendo davvero?” Un buon giornalismo non è solo informazione, ma ascolto profondo, empatia e responsabilità. La crescita personale ha bisogno di voci chiare, libere e autentiche. E la comunicazione può essere uno strumento potentissimo di trasformazione.
In che modo la sua esperienza di giornalista influisce sull’approccio all’intelligenza emotiva?
Da giornalista ho imparato a leggere tra le righe. A sentire ciò che non viene detto. L’intelligenza emotiva non è altro che questo: ascoltare, accogliere. E il mio percorso giornalistico mi ha insegnato a guardare l’altro senza giudicare, ma con curiosità e presenza.
Qual è il messaggio principale che desidera trasmettere ai partecipanti?
Che il cambiamento è possibile. Che non siamo prigionieri dei nostri pensieri. E che dentro ciascuno di noi esiste uno spazio silenzioso dove abitano calma, lucidità e amore. Basta solo imparare ad ascoltarlo.
Ci può raccontare un episodio in cui la consapevolezza emotiva ha fatto la differenza?
Una volta, durante una riunione molto tesa, mi sono sentito travolto dall’impulso di reagire duramente. Ma grazie al lavoro sulla consapevolezza, mi sono fermato, ho respirato e ho ascoltato il bisogno nascosto dietro quelle parole. Questo ha cambiato completamente la direzione dell’incontro. Non si tratta di reprimere, ma di trasformare. E questo fa la differenza in ogni ambito
Quali benefici concreti può aspettarsi un partecipante?
Più chiarezza mentale, maggiore padronanza emotiva e una nuova centratura interiore.
Perché oggi stress e ansia sono così diffusi?
Viviamo in una società che ci vuole multitasking e che ci spinge a fare, correre, dimostrare. Una società che si basa soprattutto sul “fare” e non sul “essere”. Ci siamo dimenticati come essere presenti, come rallentare, come sentire. La consapevolezza non è una moda: è una competenza salvavita.
Come si applica l’intelligenza emotiva nella vita di tutti i giorni?
Ogni giorno siamo immersi nelle emozioni: al lavoro, in famiglia, con noi stessi. Imparare a riconoscerle, dominarle e gestirle fa la differenza tra reagire e rispondere. Nel lavoro migliora i rapporti di squadra, diminuisce i conflitti e aumenta la produttività. Nella vita personale, favorisce relazioni sane e autentiche.
A chi consiglia di partecipare?
A chiunque sente che è il momento di prendersi cura di sé. A chi è stanco di vivere in modalità automatica. A professionisti, educatori, genitori, leader, o semplicemente a chi desidera ritrovare uno spazio per sé. Non serve alcuna esperienza: solo apertura.
Cosa vivranno i partecipanti l’11 ottobre a Frascati?
Vivranno un’esperienza intensa, ma delicata. Esercizi di ascolto, momenti di silenzio, scambi autentici. E lo faranno in una cornice naturale, accogliente, in compagnia di persone in cammino.
Qual è il suo augurio per chi parteciperà?
Che questo non sia solo un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Un primo passo verso una vita più vera, più gentile, più consapevole. Che imparino a respirare, anche quando tutto sembra crollare. E che scoprano, dentro di sé, una bellezza che non avevano mai notato prima.