Motomondiale, Dupasquier è solo l’ultima delle tragedie in pista

Il pilota svizzero si è spento a 19 anni

La morte di Jason Dupasquier ha scosso il Motomondiale. Il pilota della Moto3 si è spento a seguito di un drammatico incidente a soli 19 anni.

La giovane promessa gareggiava con la CarXpert PruestelGP ed è stato travolto durante le prove del sabato al Mugello.

La tragedia è solo l’ultima di una serie.
Nel maggio del 1973, in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza perdono la vita Jarno Saarinen campione del mondo in carica, e Renzo Pasolini a seguito di una caduta in una curva.
In totale ben 14 piloti rimasero feriti.
A Jerez della Pronterà, in Spagna, nel corso delle prove ufficiali perse la vita il l 25enne pilota della Suzuki Noboyuki Wakai.
Il nipponico tentò di non investire un tifoso che non si doveva trovare lì: fatale gli fu lo schianto contro un muretto.
Era il 1993 e dieci anni dopo venne a mancare anche un altro giapponese, Daijiro Kato. Si schiantò a 200 km orari contro un muro di protezione della pista.
Nel 2010 perse anche la vita sempre un altro giapponese di 19 anni, Shoya Tomizawa che cadde in pista e venne travolto da un gruppi di piloti che non riuscirono a evitarlo.
E poi tutti ricorderanno il dramma che colpì l’Italia con la morte nel novembre del 2011 di Marco Simoncelli a Sepang.
Nel secondo giro del Gran Premio della Malesia la sua moto venne a contatto con quella di Colin Edwards e con quella di Valentino Rossi che riuscì a rimanere in sella.
Sic, come lo chiamavano gli amici, rimase a terra privo di vita poche ore dopo venne annunciato il decesso.
Quattro anni dopo morì poi Luis Salom: il 24enne maiorchino sbattè contro le barriere a tutta velocità nelle prove libere del GP di Catalogna: trasportato subito all’ospedale viene immediatamente operato, ma per i medici non c”è nulla da fare.

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