Morte Vanessa Russo, l’assassina è nullatenente. Il risarcimento sarà pagato dallo Stato ai familiari della vittima
Vanessa Russo, 23 anni, fu uccisa nel 2007 da Doina Matei, poco più giovane della vittima, nella stazione della metropolitana di Termini con un ombrello conficcato nell’occhio. Il colpo fu così violento che sfondò la scatola cranica, causando la morte della giovane. Doina fu ritenuta colpevole di omicidio preterintenzionale aggravato.
Un pensiero, una preghiera, per #VanessaRusso, uccisa a 23 anni da una criminale e dalla (NON) Giustizia Italiana! pic.twitter.com/YdeBYrx7JG
— Mirko Manny (@MirkoManny) April 12, 2016
Dalla condanna, molte sono state le polemiche intorno alle concessioni di semilibertà date a Doina, soprattutto fecero discutere le sue immagini felici a Venezia. Al di là di quanto si è detto, oggi ritorna agli onori della cronaca per il fatto che l’assassina, essendo nullatenente e senza fissa dimora, non potrà risarcire i familiari della vittima.
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La Corte d’Appello di Roma, dopo aver accolto il verdetto della Corte di Giustizia Europea e bocciato il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha deciso che alla famiglia spettano 760mila euro, i quali saranno pagati dallo Stato italiano. Secondo quanto riportato da Tgcom24 il Tribunale ha deciso che 260.000 euro sono in favore del papà di Vanessa, 300.000 andranno alla madre, 100.000 al fratello e altrettanti alla sorella.
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