Morte di Lando Buzzanca, le parole del figlio Massimiliano, i funerali e la vita di questo artista straordinario
Ieri, domenica 18 dicembre, presso l’ospedale Gemelli di Roma, dove era da tempo ricoverato, è morto Lando Buzzanca, 87 anni. L’artista era ricoverato dopo una caduta dalla sedia a rotelle, avvenuta nella struttura riabilitativa in cui si trovava. L’annuncio della morte dell’artista è stato accompagnato dalle parole del figlio Massimiliano, che come riporta Il Mattino ha detto: «Ancora non mi sembra vero. Ma dai messaggi che mi stanno arrivando sto capendo che non è più qui». «Sì è addormentato. Dopo un quarto d’ora ha fatto gli ultimi due respiri e intorno alle due del pomeriggio se ne è andato».
Poi ha aggiunto Massimiliano: «Ha avuto la febbre fino a lunedì, poi sembrava avesse ripreso un po’ di attività. Aveva voglia di “lallare”, come se volesse dire qualcosa». Negli ultimi due giorni, però, «era più affaticato, come se non avesse più forze. Ieri quasi si stava per alzare dal letto, come se mi volesse salutare, come se mi avesse riconosciuto. Sembrava volermi dire qualcosa. Gli ho detto ‘papà stai fermo, stai seduto. Secondo te tra noi c’è bisogno di parlare?’. Gli ho fatto una carezza e l’ho lasciato dormire».
Sul suo profilo Facebook, Massimiliano Buzzanca ha scritto: “Le avventure iniziano e finiscono… quella di mio padre è stata una magnifica avventura… finita con un meritato riposo… ciao Papà”. In un post successivo ha poi informato sul luogo e data dei funerali: “Per chi vorrà salutarlo, mercoledì ore 12:00 Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo“.
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Lando Buzzanca l’anagrafe Gerlando Buzzanca era nato a Palermo il 24 agosto 1935 in una famiglia di attori. A 17 anni si trasferisce a Roma, dove, frequenta corsi di recitazione all’Accademia Sharoff (di cui è divenuto poi presidente onorario), mentre si dedica anche a lavori precari.
Dopo alcuni film girati come comparsa, tra cui Ben-Hur — in cui interpretava uno degli schiavi della galea — l’esordio ufficiale arriva nel 1961 con Pietro Germi, che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all’italiana, e, successivamente, per quello di Antonio in Sedotta e abbandonata. Nel 1964 partecipa, come attore non protagonista, al film di Luciano Ricci Senza sole né luna. Indimenticabile il ruolo da protagonista nel 1967 di Don Giovanni in Sicilia, diretto da Alberto Lattuada. La carriera nel mondo del cinema e della televisione è lunghissima e ricca di titoli, che lo hanno consacrato nel ruolo di “mattatore”. In passato fu etichettato come caratterista e attore di produzioni di “serie B”, ma il pubblico lo ha sempre amato, seguito e sostenuto.
Nel 2007 gli viene assegnato il Globo d’oro al miglior attore per I Viceré di Roberto Faenza. Nell’agosto del 2013 l’attore viene trovato in casa privo di sensi e con tagli alle vene dei polsi. All’inizio il tentativo di suicidio fu smentito, ma poi lo stesso Buzzanca lo confermò. Negli ultimi anni, a causa di una malattia invalidante, le sue condizioni di salute sono peggiorate, portandolo alla compromissione delle facoltà mentali e cognitive.Lascia i figli Massimiliano e Mario, avuti dalla moglie Lucia Peralta, scomparsa nel 2010.
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