Messina Denaro, ecco cosa è stato trovato nel secondo covo dalla Guardia di Finanza che ha condotto l’operazione
Durante la seconda perquisizione in quello che è considerato il secondo covo di Messina Denaro non è stato trovato il famoso tesoro del boss, né la documentazione che ricostruisce la storia e i legami di Cosa Nostra.
Il covo trovato in via Maggiore Toselli, sempre a Compobello di Mazara, è un bunker nascosto in un appartamento, una sorta di ripostiglio-magazzino sicuro in cui si tenevano al sicuro valori. Il piccolo bunker era nascosto dietro il fondo scorrevole di un armadio attaccato alla parete di una stanza.
Al suo interno la Guardia di Finanza non ha trovato né soldi, né i tradizionali pizzini della corrispondenza mafiosa. Il Corriere della Sera riferisce che sembra ci fossero “appunti e qualche carta ancora da interpretare, alcuni monili e pietre apparentemente preziose, pezzi di argenteria, custodie di gioielli e scatole altrettanto vuote”.
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L’idea potrebbe essere quella di un nascondiglio anche per una persona, ma da poco svuotato del suo contenuto. L’ipotesi degli inquirenti, infatti, sarebbe quella della ripulitura dell’ambiente. Inoltre, all’arrivo dei finanzieri, il proprietario dell’appartamento, Errico Risalvato, 71 anni, di Castelvetrano ha subito consegnato le chiavi della porta blindata del bunker.
Quello stesso appartamento era stato perquisito circa tre anni fa, ma la stanza segreta non era stata trovata. Non si sa se sia stata fatta dopo o in quell’occasione era sfuggita.
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