Max Elli: “L’equilibrio delle cose è nata da una riflessione tra me e me”

“L’equilibrio delle cose” è il nuovo singolo di Max Elli che si è raccontato in questa intervista nelle tante sfumature del suo fare musica

Rilasciato in data 1° ottobre, “L’equilibrio delle cose” è il nuovo singolo di Max Elli, una canzone che assume i connotati di un dialogo che il protagonista fa con se stesso, un continuo botta e risposta che verte su quanto molto spesso si cerchi l’equilibrio nelle vita facendo riferimento al passato come monito per non rifare gli stessi errori.

Chitarrista, cantante, produttore e songwriter, Max Elli ha collaborato con molti dei più grandi nomi del panorama musicale italiano tra cui: Nek, Cremonini, Jovanotti, Gue Pequeno, Chiara Galiazzo, Mahmood, Tommaso Paradiso, Jack Jaselli e tanti altri. Da anni in tour come sideman, calca i palchi più importanti in Italia e nel mondo.

Nel 2018 ha pubblicato l’album “Get The Love You Want”. È reduce dal tour europeo di Nek conclusosi a gennaio 2020.

Oltre alle produzioni discografiche, ha prodotto e suonato la Title track del film “L’Estate Addosso” di Muccino scritta e interpretata da Jovanotti e Jack Jaselli, ma anche la colonna sonora di Braccialetti Rossi 1 e 2 per la Rai. Inoltre, insegna presso il CPM di Milano ed è endorser D’Addario e Duesenberg.

L’1 ottobre è stato rilasciato il singolo “L’equilibrio delle cose”. Quando è nato e perché l’ha scritto?

E’ nato qualche mese fa, nel secondo lockdown, da una riflessione abbastanza semplice che facevo tra me e me. Molto spesso per avere il controllo su quello che succede nella vita di ognuno di noi, a volte ci si perde il momento e soprattutto non ci si concede di andare avanti o guardare oltre e fare qualcosa di inaspettato.

Il titolo è abbastanza emblematico: per lei in cosa consiste l’equilibrio delle cose?

In realtà per me è qualcosa di non fattibile. L’equilibrio delle cose è qualcosa di forzato, nel senso che stare troppo in equilibrio significa non muoversi mentre noi siamo in perenne movimento. Restare in equilibrio, quindi, significa accettare ciò e continuare ad andare avanti.

Nella canzone parla di stare in movimento, un concetto in antitesi con il periodo in cui l’ha scritta. Credo lei sia uno dei c.d. operatori del mondo dello spettacolo rimasto a casa a causa della pandemia. Come ha vissuto questo momento?

Il movimento di cui parlo io non è necessariamente quello fisico. Intendo di rimanere in movimento con il proprio essere e con la propria crescita. In questo periodo, chiunque abbia fatto o fa il nostro mestiere si è trovato in difficoltà, poco rappresentato e in un momento in cui sono venuti a galla i problemi di questa categoria. Secondo me, da questo periodo non si può fare altro che trarre qualcosa di positivo per il futuro e soprattutto per capire come riuscire a dare più peso a questa categoria, colpita per intero.

La sua è una vita dedita alla musica. Ha collaborato con moltissimi artisti. Mi racconta questi anni di collaborazione con loro?

Sono stato privilegiato dal poter lavorare a contatto con grandi artisti del panorama nazionale, e non solo, e a poterlo fare tuttora. Ognuna di queste collaborazioni, oltre che essere un onore dal punto di vista della carriera lavorativa, è stata un bagaglio che poi uno si porta dietro per formare le proprie caratteristiche musicali e lavorative. Ognuna di queste collaborazioni è un pezzetto di cosa sono oggi.

Ha prodotto e scritto musica per produzioni cinematografiche e seriali. Quando si tratta di cinema e serie, l’approccio alla scrittura della musica è diverso?

Cambiano alcune cose, soprattutto perché ciò che viene scritto deve essere contestualizzato con l’intreccio del film o della serie tv. Cambia molto perché bisogna sintetizzare ciò che un altro ha voluto tramite immagini o un soggetto in canzoni e, quindi, diventa una sfida ulteriore.

Lei è anche insegnante: quali sono le qualità che bisogna avere per fare il cantante?

Secondo me l’unica qualità che bisogna avere oggi è la forte passione. Se uno pensa di avvicinarsi ad una qualsiasi scuola o allo studio di uno strumento per diventare famoso o per fare successo, ha completamente sbagliato soprattutto in questo momento storico. Oltre alla passione vera e reale, serve tantissima costanza. Chi ha voglia di mettersi in gioco e di aprire la propria mente, può riuscire a fare questo mestiere.

A proposito di periodo storico, in quale momento è la musica italiana?

Non saprei dare una definizione. Io spero sempre di vivere in una sorta di Rinascimento, ossia un’apertura verso nuove opportunità e nuove cose con un significato e una base culturale importante.

C’è ancora qualcosa che le piacerebbe realizzare?

Chiunque faccia questo mestiere, vorrebbe sempre scrivere la canzone più bella o fare il concerto più importante. In questo momento, mi piacerebbe portare live il mio progetto e sicuramente scrivere la canzone più bella che ancora non ho mai scritto.

“L’equilibrio delle cose” è il terzo singolo, dopo “Vivere o morire” e “Le montagne”. Sta lavorando su un secondo album?

Vorrei racchiudere i singoli in un album. Non so ancora se con il prossimo singolo o anche dopo, perché poi per poter suonare in giro ci vuole un album. Non so nemmeno io quando uscirà l’album perché, vista la tipologia del periodo, già è difficile per un artista affermato pubblicare un album, figuriamoci per uno che musicalmente e lavorativamente non è un emergente, ma dal punto di vista artistico come cantautore sì. Quindi è un po’ più impegnativo.

 

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