Maria Elena Boschi denuncia il suo stalker: “Ha iniziato a settembre e poi è stata una escalation”

Maria Elena Boschi capogruppo di Italia Viva ha denunciato il suo stalker. L’appello alle donne: “Denunciate”

Prima il messaggio cortese a settembre, poi l’escalation, messaggi giornalieri, più volte al giorno: “Ha iniziato a settembre con un messaggio cortese e, poi, è stata una escalation. Messaggi quotidiani e in molte occasioni anche vari nello stesso giorno e che mostrano uno scarso equilibrio di chi li scrive: variano molto, dalla preoccupazione ossessiva per la mia sicurezza alla pseudo attrazione fisica nei miei confronti, fino al pensiero della mia morte. Ho aspettato a lungo, ma a un certo punto la situazione si è aggravata. La molla è stata il fatto che si recasse nei luoghi che frequento a Roma e non solo a Roma. In questi casi è bene denunciare per bloccare un ulteriore peggioramento. Non si sa mai fino a che punto possano spingersi”, dice Maria Elena Boschi capogruppo di Italia Viva in un’intervista al Corriere della Sera.

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Maria Elena Boschi parla dell’incubo stalking che l’ha vista costretta a sporgere denuncia presso la Procura di Roma. Nell’intervista prosegue: “Rispetto a molte altre donne sono sicuramente fortunata per l’attenzione che c’è sulla mia sicurezza personale, legata anche al ruolo pubblico che ricopro – spiega la Boschi – Tuttavia, non sentirsi sicure nel fare una corsa da sola la mattina presto o banalmente andare a fare la spesa al supermercato non è una bella sensazione. Sei costretta a cambiare la tua quotidianità. E io sono stata anche fortunata rispetto a tutte quelle donne che hanno dovuto subire di peggio, perché, purtroppo, non sempre chi molesta si ferma alle minacce. Negli ultimi anni ci sono stati vari episodi simili, più o meno gravi, di cui ho sempre cercato di non parlare, anche per evitare effetti emulativi. Anche stavolta avrei evitato se la notizia non fosse finita sui giornali e non certo per causa mia. Questa però può essere un’occasione per incoraggiare altre donne a non sottovalutare e a denunciare. Perché solo così si può cercare di porre fine alle persecuzioni”.

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La Boschi racconta di aver subito diversi episodi di stalking dal 2014: “…pensare che qualcuno sia legittimato per qualsiasi motivo a minacciarti e ossessionarti è assurdo e vergognoso. Finché si continuerà a pensare che le donne ‘se la cercano’ non cambieremo mai una cultura violenta e maschilista. E lo dico con preoccupazione non tanto per me, che sono comunque fortunata perché ho più possibilità di difendermi, ma per tante donne molto più fragili e sole. Avere la legge sullo stalking, come quella sul femminicidio, è già un grande risultato. Il vero investimento però è quello sull’educazione alla parità di genere e al rispetto dell’altro in generale. Per questo, anche da ministra alle Pari opportunità, ho insistito per finanziare progetti nelle scuole. Solo superando la cultura maschilista e con il coinvolgimento anche degli uomini, fin da piccoli, potremo vincere questa battaglia”.

Intanto dal suo profilo Instagram poche ore fa la Boschi ha ringraziato tutte le persone che le stanno dimostrando solidarietà e lancia un appello alle donne:

Grazie a tutte le persone che mi stanno dimostrando solidarietà e affetto dopo la brutta vicenda dello stalker. Purtroppo sono stata costretta a sporgere denuncia, anche se non è una scelta semplice. In passato, quando ho denunciato, ho preferito non parlarne ma questa volta la notizia è comunque uscita sui giornali. E allora ho pensato che fosse giusto trasformare la notizia in una occasione per cercare di aiutare altre donne a trovare il coraggio di denunciare, anche se hanno paura, perché non vanno mai sottovalutati questi episodi. So di essere più fortunata di altre donne, ma vorrei che tutte sapessero che ci sono donne e uomini delle forze dell’ordine e della magistratura che possono aiutarle davvero e associazioni che fanno un lavoro straordinario anche per le donne più sole. Denunciare è difficile, ma non denunciare è più pericoloso, quindi denunciate, denunciate, denunciate.”

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