Maradona, la perizia mette nei guai i medici: la morte era evitabile
Emergono nuovi retroscena sulla morte dell’ex campione di calcio
Il 25 novembre 2020 si spegnava una della leggende del calcio contemporaneo, Diego Armando Maradona. Le circostanze della morte hanno da subito destato perplessità: da mesi il campione non stava bene e secondo la famiglia inadeguata era stata l’assistenza medica.
L’inadeguatezza dell’equipe era emersa anche da alcune intercettazioni condivise nelle ultime settimane.
Una ulteriore conferma arriva dalla perizia medica che è stata portata avanti dalla magistratura per trovare eventuali colpevoli.
Ora, chi rischia grosso e parliamo di imputazione per omicidio colposo sono Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov che avrebbero anche ignorato diversi segnali d’allarme e non avrebbero prestato la giusta assistenza medica.
Nel decesso – si legge – nella perizia hanno inciso in maniera decisiva omissioni di soccorso e una generale negligenza nel trattamento e nelle cure riservate al paziente.
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Si attendono ulteriori riscontri e controlli e il numero degli imputati potrebbe aumentare. L’ex campione del Napoli è venuto a mancare a causa di un arresto cardio respiratorio dovuto da una grave insufficienza cardiaca, edema polmonare e acuta cirrosi.
Nella perizia si parla di una “totale mancanza di strumentazione minima richiesta e l’inadeguatezza della sistemazione predisposta”, di “assenza di assistenza medica” e di “atteggiamenti condannabili e contrari all’etica professionale”.
Intanto in queste settimane continua l’apprensione e il momento no per la famiglia di Diego Armando Maradona, con il fratello Raul in gravi condizioni a causa del Covid che è attualmente in cura con gli anticorpi monoclonali.
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