
Se sabato 22 marzo eravate a Milano e avete fatto le brave sicuramente sarete stati all’evento “La Brava”, un evento e un’ idea di Sandra L. B. e Egon P. Staller, in collaborazione con le Brigate Rosa, presso il Lock di Lambrate.
“La Brava” nasce da uno slogan che nei primi anni 2000 spopolava in quelle magliette vendute al mercato o alle fiere, con su scritto “Stasera faccio la brava”, collegato allo slogan della vernice “Fernovus Saratoga”, in cui si pronunciava la frase “Brava Giovanna, brava”, entrata nell’immaginario comune, specialmente maschile, al quale all’epoca strizzava l’occhio.
Un jingle che all’epoca tutti canticchiavano, nonostante le radici sessiste.
Ecco che nasce “La brava”, una sorta di coro di rivolta, in cui sono proprio quelle donne stesse a decidere se fare “le brave” o meno.
L’evento ha avuto in programma varie attività, laboratori e talk che affrontavano è sensibilizzavano sul tema del sex working, la possibilità, grazie a Milano Check Point, di fare test HIV e Sifilide del tutto gratuiti, rapidi e anonimi, banchetti di piccoli brand e autoproduzioni, una mostra d’arte a tema (nella quale ho avuto l’opportunità di esporre anche io) e, per concludere, uno show comprendente performance di: burlesque, pole dance, strip e drag.
Insomma uno spazio libero e protetto in cui manifestarsi all’insegna dell’arte e della libertà del corpo.
L’evento si è riempito di gente, di musica e di totale rispetto per quello che era un manifesto sincero di voglia di libertà.
Insomma se sabato ci siete stati BRAVI, se no, sapete la prossima volta cosa potreste perdervi.
Un’ennesima dimostrazione di quanto spesso Milano si riempia di cori di rivolta attraverso la creatività e lo spettacolo, perché come disse la pedagogista Bell Hooks: l’apprendimento e il cambiamento passano dalla trasgressione.