
L’Isola dei Famosi, la conduttrice Veronica Gentili ha risposto ad una critica social. Ecco cosa è emerso
L’Isola dei Famosi, Veronica Gentili sarà al timone della nuova edizione che prenderà il via da maggio. Il reality show come in ogni edizione vedrà la partecipazione di innumerevoli volti del mondo della televisione e dello spettacolo.
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La conduttrice replica ad una critica
Nelle ultime ore un utente ha scritto una critica rivolta alla Gentili: “Debbo dire che fatico a vederti in un programma spesso frequentato da personaggi quantomeno discutibili, spesso vuoti ed esibizionisti. Però a te voglio dare una possibilità, guarderò la prima puntata per capire se sarà qualcosa di diverso dal solito spettacolo per guardoni”.
“Ecco, prendo questo commento ad esempio. Partendo dalla premessa che forse la televisione in generale è un pò uno spettacolo per guardoni, credo che il punto stia nel modo in cui si racconta quel che si osserva e nel modo in cui si cerca d’interagirci. Se si riesce a raccontare la verità delle persone dietro ai personaggi, forse si è davvero riusciti a raccontare qualcosa. Io per natura sono molto curiosa nei confronti dell’essere umano. E sono molto curiosa di vedere quanta di quella verità riuscirò a tirare fuori, per poterla poi trasferire a voi”.
In attesa di scoprire il cast dei naufraghi che sbarcherà in Honduras, la giornalista ha condiviso un video social affermando: “Ale, ma hai letto cosa dicono sul giornale? Dicono che Veronica Gentili conduce L’Isola dei Famosi. Ma non era una giornalista? Bah, cose da matti“. La conduttrice inoltre ha aggiunto come didascalia: “Ciò che rende tale un giornalista non è ciò che racconta, ma il punto di vista, la modalità di approccio. Cosí come è l’approccio alla storia che racconta a rendere tale il documentarista, non l’oggetto osservato. Scrutare la realtà nelle sue varie forme e nelle sue diverse espressioni, sospendere il giudizio e lasciar parlare i fatti, farsi portavoce -talvolta interprete- di quello che accade di fronte a noi, senza mistificare, distorcere, forzare la lettura degli eventi. E’ una questione di etica individuale, il tentativo di farsi portare dai fatti e dalla loro verità. Tutto è raccontabile, tutto ha bisogno di essere raccontato, di qualsiasi cosa si tratti. E non può esistere snobismo in tutto questo, non possono esserci gerarchie”.
Infine ha concluso: “Ho sempre voluto prestare i miei occhi e la mia voce a chi vuole servirsene per conoscere quello che accade, che sia su un giornale, in un talk politico, un post sulla rete, un’intervista radiofonica. E’ tutto quello che posso offrire, è tutto quello che si deve pretendere da me. Tutto il resto è solo rumore”: