L’albero delle noci, Werckmeister Harmonies e come Brunori Sas si mostra un artista completo

Non so se avete mai visto Werckmeister Harmonies, io non l’avevo mai visto, ma me lo sono recuperato questa settimana e se anche la vostra risposta è stata no, magari dopo aver visto il videoclip “L’albero delle noci” di Brunori Sas potrebbe venirvi voglia, e ora vi spiego perché.
Che Brunori Sas fosse un grandissimo cantautore e artista è risaputo, ma dopo essere stata al concerto tenutosi domenica 30 marzo al Forum di Milano, mi sono resa conto di quanto sia anche un artista completo per moltissimi aspetti.
Brunori in questi ultimi mesi è stato sulla bocca di tutti, un po’ per la canzone portata sul palco dell’Ariston, “L’albero delle noci”, che racconta l’amore e le paure che può provare un uomo quando diventa padre, canzone che ha conquistato moltissimi italiani, e un po’ perché durante la promozione ha dimostrato anche di essere un grandissimo cabarettista.
Conquistando tutta quella fetta di pubblico che ama vedere un artista non prendersi troppo sul serio, e riuscire a stare al gioco, facendo ironia persino su sé stesso.
Brunori però ha una storia parecchia lunga da cantautore, e chi come me, è brunoriano da tempo, lo sa.
Brunori può passare da essere quello che ha fatto “La verità”, a quello che ha scritto la sigla per “Gino il pollo”, cartone animato per bambini, a quello che ha composto per il film “L’Ospite” “Un errore di distrazione”, a quello che ha partecipato a uno schetck comico con Michela Giraud, in cui nonostante fosse lei la comica, era lui quello che faceva più ridere, decisamente di più, insomma Brunori contiene all’interno di sé una moltitudine di sfaccettature artistiche e questo viene fuori già solo dalla sua discografia, ma ancora di più attraverso i suoi live.
Sul palco ha parlato di “Una nessuna e centomila”, cantando “Un colpo di pistola”, ha parlato di terra, ha parlato di radici e rapporti familiari, ha parlato di amore e ha parlato di arte e del narcisismo artistico, che spesso chi fa arte tende a rinnegare e a nascondere sotto al tappeto, ma Brunori no, si è preso in giro molteplici volte, sottolineando la dimensione dell’ego, del denaro, del rapporto con il pubblico, insomma chi ha assistito al suo show ha assistito a uno spettacolo più che a un concerto, con sprazzi di Heavy Metal e molta critica al capitalismo confezionata con molta autoironia.
Ma per darvi un’ulteriore conferma che Brunori sia un artista completo, vi porto come ennesima prova, un riferimento cinematografico presente nel videoclip del brano “L’albero delle noci”, che vi avevo citato a inizio articolo, Werckmeister Harmonies.
Werckmeister Harmonies è un film ungherese del 2000 diretto da Béla Tarr, tratto dal romanzo Melancolia della Resistenza, scritto da László Krasznahorka.
Nel videoclip Brunori Sas esegue la stessa scena d’apertura del film, probabilmente come omaggio, ma sicuramente come segnale che ci dimostra cosa significhi essere un artista complesso e completo, un qualcuno che nell’arte cita altra arte, rendendo un prodotto non solo come fine al commercio, non solo come mero contenitore, ma come contenuto ricco di sostanza.
Ecco dunque che vediamo il mondo che sta dietro all’arte di Brunori, con argomenti densi e vari e riferimenti molteplici, sia alla musica che ad altre forme d’arte, ed è proprio con questo che vi invito a recuperare il film e ad andare a vedere un live di Brunori, perché è una sorpresa e un’esperienza che vi lascerà sicuramente qualcosa in più, rispetto al vostro arrivo.