L’abbraccio di Vialli e Mancini e quell’amicizia nata ai tempi della Samp

L’abbraccio a fine match simbolo della loro amicizia e di un riscatto arrivato 29 anni dopo

Roberto Vialli e Roberto Mancini, storia di un’amicizia che va avanti da anni da quando erano compagni di squadra e poi amici alla Sampdoria.

Proprio la squadra ligure si è in qualche modo insinuata nella vittoria dell‘Europeo di Wembley. A Londra, in quello stadio dove persero, 29 anni fa, la Champions è arrivato il riscatto.

Questa vittoria è di tutti gli italiani, sia quelli all’estero sia quelli che vivono nel nostro Paese, ma un pezzo di questa coppa la voglio dedicare a Paolo Mantovani, che era qua con me trent’anni fa, quando perdemmo la finale con il Barcellona – ha detto il C.T Mancini – Voglio dedicarla anche ai sampdoriani, che quel giorno soffrirono. Credo che questa coppa, che racchiude tutti gli italiani, in parte sia soprattutto loro.

I due persero la finale il 20 maggio del 1992, l’undici luglio a causa di un gol ai supplementari di Ronald Koeman.

A fine match, così come successo già nella rassegna, i due si sono lasciati andare all’abbraccio fraterno. Un gesto dal cuore, spontaneo e sintomo del loro rapporto.

Quando Mancini è stato nominato allenatore non ha nemmeno avuto dubbi, Vialli ci doveva essere.
Il compagno di mille avventure è stato così nominato capo-delegazione della Nazionale.
I due che si conoscono dalla Samp di Boscov furono in grado anche di portare a Genova l’unico scudetto della storia.

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