La storia del tennista squalificato, Stefano Reitano: «Mai venduta una partita»

Torinese arrivato alla posizione numero 854 del ranking
Stefano Reitano risponde e racconta la propria versione dei fatti. Il tennista di Torino, arrivato a coprire la posizione numero 854 in singolare e numero 484 del doppio è stato squalificato per scommesse: «per sette mesi e multato di 7.500 dollari».
Reitano avrebbe infatti scommesso, tra maggio 2018 e aprile 2022, su 32 partite
A Corriere racconta come è iniziato tutto: «Aprile 2024, stavo giocando a Santa Margherita di Pula, un torneo da 25 mila dollari di montepremi, finisco il turno di qualificazione e mi ferma uno dell’Itia (L’International tennis integrity agency, l’organizzazione responsabile della salvaguardia dell’integrità del tennis professionistico in tutto il mondo, ndr) che dice: “Ho bisogno di parlarti”. Sudatissimo, lo seguo, poi mi dice che devo dargli il telefono e firmare un foglio. Cosa che faccio. Tre ore dopo me lo ridà, dopo aver copiato qualsiasi cosa, anche foto e chat personali. Dopodiché, il giorno dopo, mi fanno un’intervista registrata in cui mi contestano un flusso anomalo di giocate su alcune partite».
Poi: «Una di queste era un doppio contro Duda, giocatore mediocre, e Rosol, uno che aveva battuto Nadal a Wimbledon. “Se ha battuto Nadal non può battere Reitano?”, osservo. Proseguono con toni non proprio amichevoli».
Trovano le schedine della scommesse: «Vedevo e vedo un sacco di partite, era per dare un po’ di brio, sul divano: 5, 20 euro».
Poi dice che non sopporta: Che la gente pensi che mi vendevo le partite – e poi – La proporzionalità, che non c’è, nelle sanzioni: per dire, puoi squalificare Battaglino per 4 anni? La verità è che nel tennis conta chi sei».