La rivincita di Antonella Palmisano: “Papà non mi ha potuto dire nulla”

La pugliese è stata protagonista a Tokyo con uno splendido oro nella 20 km di marcia

Antonella Palmisano è stata una delle tante donne della spedizione azzurra ad aver brillato conquistando l’oro, a Sapporo, nella 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo 2020.

Per lei queste settimane, a dispetto di quello che si potrebbe pensare non sono passate all’insegna del relax, come ha spiegato a “Repubblica”.

La pugliese, che ora vive con il marito Lorenzo vicino Ostia Antica, non sa riposarsi e pensa già ai prossimi impegni.

“Nel 2022 ci sono Mondiali ed Europei, mi sono detta: perché non provare a fare un triplete con le Olimpiadi?”.

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Ripensando alla gara,  Antonella Palmisano spiega: “Intanto il tempo che ci ho messo, imprecando, per sistemare il fiore di mamma, che era pesantissimo e pendeva sempre da una parte. In genere mi servono quaranta minuti per raccogliere la mia chioma. Poi, in gara, nella mia testa visualizzavo il percorso. Alla fine, quando ero ormai prima, ho pensato per un attimo di tornare indietro a raccogliere il tricolore che portavo al collo e mi era caduto, ma ho lasciato perdere”.

Non manca poi un commento sul rapporto, spesso conflittuale con il padre.

Mio padre mi ha sempre ostacolato, criticava il fatto che andassi ad allenarmi, e io ho voluto sempre contrastarlo, mi ha fatto diventare testarda. Quando vincevo, aveva qualcosa da notare ogni volta, la partenza o il finale che non andava mai bene. Mi ha anche stimolato, spingendomi a non rimanere a casa. Dopo l’oro di Tokyo gli ho fatto: “Prova a dirmi qualcosa”. Non mi ha detto niente. Il suo silenzio è stata la mia vittoria.

Ingfine non nasconde la delusione per la mancata chiamata di uno dei suoi idoli e conterraneo, Checco Zalone.

No, sono delusa perché mi aspettavo un suo messaggio. Mi sono messa anche in posa sui social imitando certe scene dei suoi film che mi fanno impazzire. Per dire, al mare indicando un panfilo con l’elicottero sopra, “quella è la felicità”.

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