La madre di Cecilia Sala: “Mia figlia è una eccellenza”

“Sono stata io a chiederle in che condizioni stesse, non me lo stava dicendo. Le ho chiesto: hai un cuscino pulito su cui appoggiare la testa? Ha risposto: mamma, non ho un cuscino. La prima preoccupazione adesso sono le condizioni di vita carceraria di mia figlia. Si è parlato di cella singola. Non esistono le celle singole. Esistono le celle di detenzione comuni e poi ci sono le celle di punizione. Lei è in una di queste, evidentemente”.

Poi la Vernoni ha aggiunto: “è che servono decisioni importanti, di forza, del nostro Paese, per ragionare sul ritorno in Italia. Non frigno, cerco di essere un soldato anch’io come Cecilia. Le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha commesso nulla devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita. Poi, se pensiamo a giorni o altro, io rispetto i tempi che mi diranno”.

Con lucidità dice che non si può capire cosa sta accadendo: “è una parola inutile. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo e quello che potrò fare per parte mia lo farò. Ma la fiducia è tanta, sicuramente”.

Poi ha concluso: “Se pensiamo ai giorni, io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è un’eccellenza italiana, non sono solo il vino e i cotechini”.