Jovanotti non si ferma: concerti a Roma anche dopo la morte del Papa

Il lutto nazionale non spegne la musica. Show confermati e dedicati a Papa Francesco, tra emozione e polemiche silenziose

Mentre l’Italia intera si raccoglie nel cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, Lorenzo Jovanotti sceglie di non spegnere l’energia. I concerti nella Capitale – fissati per il 22, 23, 25, 26, 28, 29 aprile e l’1 e 2 maggio – si faranno. E a chi si aspettava uno stop, la risposta arriva diretta ma elegante: “si va in scena, ma col cuore altrove”.

“In molti si erano già organizzati”.
Dietro questa frase, postata sui social, si legge una scelta chiara: rispettare chi ha prenotato, viaggiato, atteso. Il Palazzetto dello Sport di Roma accoglierà migliaia di fan, nonostante il lutto proclamato dal governo. Per qualcuno, una decisione discutibile. Per altri, un atto di coerenza con lo spirito dello stesso Francesco: un Papa che parlava di gioia, inclusione, vita.

La fede secondo Lorenzo.

Non è un segreto che Jovanotti abbia un legame personale con il Vaticano. Ci è cresciuto, letteralmente. Suo padre lavorava lì, e lui – ragazzo di quegli spazi – oggi racconta un Papa a modo suo: “Gli volevamo bene, e lui ne voleva a tutti noi. Nove miliardi di persone, nessuno escluso”. Parole intense, più da fedele che da frontman.

Concerto o commemorazione? Forse entrambe.
Sarà un live come sempre, ma con un sottotesto più profondo. Si parlerà di musica, certo, ma anche di memoria. Perché la “gioia”, parola chiave di questi eventi, non è solo intrattenimento: è un tributo. Un modo per restituire, con le note, quello che Francesco ha lasciato con le parole.

L’Italia si divide, lui va avanti.
Mentre in TV scorrono maratone commemorative e le campane suonano a lutto, Jovanotti prepara la scaletta. Senza proclami, senza chiedere il permesso. Forse scomodo, forse coraggioso. Ma sicuramente fedele a se stesso.

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