Jovanotti dice basta: lo sfogo dopo le polemiche per il Jova Beach Party

Il cantante ha voluto replicare alle accuse sul Jova Beach Party

Da settimane il Jova Beach Parry di Jovanotti è nell’occhio del ciclone. Il mega concerto, che viaggia per le spiagge d’Italia è accusato di non essere sostenibile e di contribuire all’inquinamento ambientale.

Un punto su cui Jovanotti non ci sta. L’artista, su Fb, ha voluto rispondere con una lunga missiva a Mario Tozzi.

Il divulgatore scientifico, a La Stampa aveva detto: «I concerti con 50 mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale».

Pronta e puntuale la risposta di Lorenzo Cherubini, stanco dei continui attacchi.

caro Prof Tozzi
l’altro giorno ho chiamato “econazisti” quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera. Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono, serpeggia nei loro post (che sono un nuovo tipo di arma) e nelle loro minacce squadriste dirette e indirette questa idea di purezza assoluta da perseguire ad ogni costo. Esibizionismo, narcisismo patologico e intolleranza misti a disinformazione che è tipica degli assolutismi ideologici ottusi e potenzialmente violenti. Non c’entrano nulla con l’ecologia, anzi polarizzando la discussione in atto rendono impossibile ogni progresso, e non meritano nessuna risposta. Nessuno di loro è mai venuto a vedere cosa facciamo, neanche mascherato da ombrellone!

Poi, dopo aver ribadito di aver seguito spesso gli studi di Tozzi e di aver collaborato con il WWF prendendo tutti i permessi continua.

Abbiamo lavorato un anno intero a studiare e poi applicare tutte le soluzioni possibili in quanto a raccolta di rifiuti, eliminazione di materiali non compostabili, pulizia preventiva e successiva agli eventi, perfino le frequenze sonore, attenzione ai dettagli, coinvolgimento del pubblico sui temi della sostenibilità, rispetto delle normative di legge. Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi. Ammetto di non avere nessuna autorità in materia, per questo ho chiesto a WWF di affiancarci nel progetto occupandosi di tutte le ricerche e le eventuali criticità.

Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente (fosse per me la spiaggia di Budelli di cui tu scrivi e simili andrebbero proprio rese inavvicinabili , tipo gioconda al Louvre , guardare non toccare ). I “nostri” sono luoghi urbanizzati, sono aree dove le ruspe ci passano quasi tutte le mattine da maggio a ottobre anche senza JovaBeach. Noi in più le curiamo bene e quando andiamo via sono meglio di come le abbiamo trovate. Non andiamo mai , nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette. A me il fratino sta a cuore, penso di essere uno dei tre italiani che ne conosceva l’esistenza prima del 2019 quando noi lo portammo agli onori delle cronache. Chi scrive frasi tipo “JBP distrugge ambienti naturali” non ha mai prodotto nessuna prova a sostegno e non sa cos’è un ambiente naturale. Quando ho chiesto a WWF se era vero che per JBP avessimo spianato dune naturali mi hanno mostrato documenti che certificano che le dune naturali nelle spiagge dove suoniamo non ci sono più da decenni e spesso non ci sono mai state, e prima della costruzione di frangiflutti artificiali non c’era neanche la sabbia: La spiaggia di Lido di Fermo non é più “naturale” di hyde park o del prato di San Siro.

Poi continua e si sofferma sulle critiche.
Nessuno di quelli che ci criticano ha mai visto quello che facciamo, neanche tu, bisognerebbe almeno vedere quello che accade in una giornata. Nessuno!!!! fanno fotomontaggi, pubblicano vecchie foto che non c’entrano niente con noi, parlano a casaccio, mettono insieme qualche pregiudizio e sputano veleno a caso inquinando una questione enorme che ha bisogno invece di inclusione , serietà , studio, chiarezza, interesse, motivazione reale, entusiasmo verso il futuro possibile. Sarebbero più onesti a dire che gli stanno sulle palle gli esseri umani che ballano sotto al sole!
Io non sono un esaltato credimi, sono qui da una vita a fare l’artista pop e non mi ritengo un cinico, mi fido della scienza e delle persone titolate a parlare, il mio pubblico lo vedo davanti a me tutte le volte che suono e io vedo la vitalità, non vedo orde distruttive, al contrario va in scena la creatività, l’allegria di una giornata di festa in un ambiente pieno di significato e di senso.
Questa cupezza da “santa inquisizione” che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando JBP è controproducente soprattutto per l’ambiente. C’è bisogno di progetti e di sostanza, di verità, di serietà e di inclusione.

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