Italiano ucciso a coltellate in Marocco. Ignoto il movente, ma in passato aveva ricevuto atti di vandalismo
Luciano Calzini, 76 anni, è stato ucciso a Taghazout, in Marocco lo scorso giovedì 11. La notizia, emersa solo oggi 13 maggio, riferisce che l’uomo sarebbe stato prelevato da una “banda organizzata” mentre si trovava in casa sulle alture di Aourir.
Gli assalitori, riporta Today.it, lo “avrebbero costretto a seguirli lontano dall’abitazione; quindi, in un secondo momento, lo avrebbero ucciso”. Ancora non sono chiare le circostanze della morte. Quello che si sa, è che Calzini sarebbe stato accoltellato alla schiena, all’addome e alla gamba.
Trasportato all’ospedale Hassan II di Agadir, l’uomo è stato soccorso da alcuni passanti, ma per le ferite riportate è deceduto tra le 5 e le 6 di venerdì 12 maggio. Sono in corso le indagini per capire cosa sia accaduto e secondo quanto emersa, la Gendarmeria reale avrebbe individuato alcuni sospettati, scoperti anche grazie all’uso di un drone.
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Inoltre, è emerso che l’abitazione del pensionato, originario di Novara, sarebbe stata messa a soqquadro, ma il movente è ancora tutto da chiarire. Infine, sembra che già nel 2021 l’abitazione dell’uomo era stata presa di mira da ignoti, che avevano lanciato sassi contro le finestre, poiché l’uomo era sospettato di essere coinvolto in una storia di pedofilia.
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