Tornato nel paese da cui fu espulso quasi un anno fa
Un anno fa Djokovic diventava, suo malgrado, protagonista di una vicenda senza precedesti. Espulso dall’Australia per una serie di pasticci e cavilli gestiti malamente dal governo Australiano e Tennis Australia.
Per entrare nel paese bisognava essere vaccinati contro il Covid, cosa che Djokovic non era e non è.
A distanza di un anno il serbo, ex numero uno al Mondo è trono in Australia.
“Un’esperienza che non dimenticherò mai, ma bisogna andare avanti. È qualcosa che non avevo mai provato prima e spero non accada mai più. Ma è un’esperienza preziosa e una di quelle cose che ti restano impresse per il resto della tua vita”, ha detto Djokovic nelle sue prime dichiarazioni all’arrivo ad Adelaide.
Il primo Slam, ovvero gli Australian Open, partirà il 16 gennaio. Il serbo temeva l’accoglienza del popolo australiano.
Leggi anche: Tennis, Djokovic uomo dei record: a Torino vince un montepremi da capogiro
Djokovic era quasi diventato un elemento di disturbo, un cattivo esempio per gli australiani e un simbolo per i no vax.
“Sono stato qui solo due giorni, ma dalle persone in hotel all’aeroporto alle persone al torneo e al club, tutti sono stati davvero gentili, quindi per ora tutto bene – ha detto -. Mi sono sempre sentito benissimo in Australia, ho sempre giocato il mio miglior tennis, ho ricevuto molto supporto, quindi spero di poter avere un’altra fantastica estate”.
Il tennista cercherà in questi mesi di riconquistare la vetta del ranking ATP e non solo. È caccia al decimo Australian Open che varrebbe il 22esimo titolo Slam (come Nadal).
“So cosa devo fare per competere con loro, per essere uno dei contendenti per il titolo qui a Melbourne – ha sottolineato -. I bei ricordi sportivi qui mi danno molte emozioni positive e la convinzione di poterlo fare di nuovo e di poter andare lontano”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.