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Se si dovesse pensare adesso a un personaggio pop in Italia, non si potrebbe non fare il nome di Olly.
Meno di due settimane fa Olly ha vinto Sanremo, e in meno di mezz’ora ha fatto sold out nelle sue date a Milano, insomma possiamo dire con certezza che Olly al momento non sia in voga, ma di più, e che sia un vero e proprio fenomeno pop.
Come ogni fenomeno pop che si rispetti una delle parte più importanti è proprio l’immaginario, e Olly e il suo team, il suo immaginario lo curano bene, perché tutto è d’impatto e rispecchia appieno la sensazione malinconica, di inizio età adulta, fine adolescenza, che i suoi brani raccontano a parole.
E cosa c’è di più pop che unire l’arte ad altri riferimenti artistici?
Ecco Olly con due rappresentazioni della sua musica ci fa due tipi di rimandi all’arte differenti.
Il primo lo vediamo direttamente dalla copertina del suo disco, uscito a ottobre 2024, Tutta Vita.
Nella copertina è presente un auto rossa che è andata a sbattere contro un albero, in un campo, e Olly con una maglia dello stesso colore dell’auto, steso sul tettuccio.
La copertina ricorda moltissimo un’opera performativa, del 2011, di Francis Alÿs, Game Over.
Un’opera in cui l’artista guida un auto, in un giardino botanico del Messico, e volontariamente va a sbattere contro un albero.
Medesima scena.
Nell’opera compare poi una scritta gialla, su sfondo nero, che dice: La natura farà il resto.
Francis Alÿs, artista Belga, trasferito a città del Messico, è maestro di questo tipo di narrazione nell’arte, provocatoria e estremamente forte a livello visivo, sia per le immagini, sia per il doppio significato legato alle sue azioni.
Potrebbe essere, quindi, un’ottima mossa comunicativa per Olly, con un album dal titolo: Tutta Vita, rifarsi a un’artista come Francis Alÿs.
Un altro spunto interessante, però, l’ho trovato guardando il suo videoclip di Balorda Nostalgia, brano con il quale ha vinto il festival, a febbraio 2025.
Nel video di Olly vediamo il cantante stesso interpretare i panni di un pugile che viene messo KO da un avversario immaginario, che noi non vediamo, ipoteticamente questa Balorda Nostalgia.
Anche in questo caso, possiamo vedere un forte rimando a un’altra opera artistica di Paul Pfeiffer, Caryatid.
Un lavoro in serie che vede come protagonisti degli atleti ripresi durante delle gare sportive, le quali vengono poi editate e modificate.
Presenti tra queste anche delle gare di pugilato, nel quale viene rimosso l’avversario, facendo sì che a nostri occhi è visibile solo un pugile che viene messo KO dal nulla, un avversario invisibile.
Ecco, quindi, i lampanti riferimenti.
È interessante vedere come le forme d’arte con il tempo possano unirsi, citarsi e rifarsi in altre forme, dando vita a un’arte sempre ciclica e immortale.
E questo dimostra, anche, quanto lavoro di ricerca d’immagine ci sia dietro a un personaggio pop, per potersi definire tale, perché il pop sta nei dettagli.