Il caso Jacobs – Fedez: quanto è difficile gestire uno sportivo

L’azzurro non ha gradito la gestione della sua immagine da parte dell’agenzia di comunicazione del rapper

Marcell Jacobs, in Italia ma non solo, è lo sportivo di riferimento. L’uomo della velocità, arrivato dove non era mai arrivato nessuno.

L’oro nei 100 metri e nella staffetta 4×100 a Tokyo 2020, per cui è cambiato tutto. E1 cambiato la vita privata e quella sportiva. Da semi sconosciuto (per i non addetti ai lavori) a uomo da battere con tante aspettative, quelle di una Nazione intera, sulle spalle.

Come si gestisce un personaggio così? Non è facile anche perché si è passati da avere poche richieste, sia di interviste che di pubblicità a una richiesta costante.

Jacobs, come quasi tutti gli atleti, ha scelto di far seguire tutta la parte comunicativa a un gruppo esterno. Nel 2018 firma così un accordo con la Doom Enterteinment.

Alle spalle dell’agenzia c’è Fedez e il suo entourage. I due come noto, con una causa legale in corso, non si sono lasciati bene con l’interruzione dell’accordo nel 2022.

Nel mentre c’è la vittoria Olimpica mal gestita, a parer di Jacobs, da Fedez e co. Lo ha detto qualche giorno fa il velocista di Desenzano in un’intervista a La Stampa.

«Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità, ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato, invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente».

Poi ha aggiunto: «Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza».

Attualmente si è affidato a una società di Londra gesto non gradito da Fedez e della Doom che in un comunicato parlava di una condotta «priva di alcun fondamento e quindi illegittima» definendo la rescissione «strumentale ed infondata» e andando in Tribunale..

La verità è che forse Jacobs ha sbagliato ad affidarsi a chi a poco a che fare con il mondo sportivo, peccando, come tra le righe spiega, di ingenuità.

Allo stesso tempo il rapper e la sua agenzia non avevano e non potevano prevedere un successo del genere e forse non avevano gli strumenti per seguirlo in maniera esclusiva e adeguata.

A dispetto di quello che si potrebbe pensare l’equilibrio di un atleta è molto importante. Tutto ruota attorno al calendario sportivo su cui bisogna costruire il resto.

Ci vuole pianificazione e anche la giusta attenzione a non far passare le gare in secondo piano.

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