I 30 anni di Sofia Goggia: “Un giorno un figlio potrebbe completare il mio essere donna”
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La sciatrice spegne oggi 30 candeline
Sofia Goggia, che si prepara all’inizio dell’agognata (per mancanza di neve) stagione di Coppa del Mondo, spegne oggi, 15 novembre, 30 candeline.
L’azzurra si è raccontata a Corriere della Sera.
«È un punto di svolta. Ci penso. L’anno scorso, per i 29, sono andata in crisi: il compleanno è stato triste. Non mi spaventano tanto l’età, ma è chiaro che le lancette dell’orologio si muovono e che i giri della Terra intorno al Sole non mi lasciano indifferente».
Sofia Goggia festeggerà con l’ex campionessa e amica Vonn. «Questa volta arriverà Lindsey Vonn, andremo a cena. Ci siamo sentite, le ho ricordato del compleanno e mi ha detto: “Let’s go out together”. Ecco, mi regalo una serata con lei».
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Ripercorrendo l’infanzia, poi, spiega: «È sempre stata attiva e con una testa da competizione. Ero tenace e anche un po’ ansiogena: volevo dimostrare di essere brava ed era un modo per essere accettata. Sono sempre stata più “vecchia”: tra i 10 e i 14 anni ho vissuto con una maturità diversa, probabilmente a causa delle scelte fatte per inseguire lo sport. Nella mia vita non ho mai conosciuto la leggerezza e un po’ l’ho sofferto. Anzi, meglio: mi è mancata la spensieratezza e mi sono dovuta difendere dall’ansia».
E poi sul bilancio di questi anni: «Se mi guardo indietro, dico che la Sofia dei 20 anni non avrebbe pensato di ottenere così tanto: ai Giochi ho un oro e un argento, ho vinto gare, medaglie mondiali, tre Coppe del Mondo di discesa; e in questo Paese sono qualcuno. Non immaginavo questo, ma questo è quello che mi ha motivato nel tempo».
Infine sul futuro da mamma, Sofia Goggia spiega: «Ora che sbarco nei 30 mi guardo indietro. Ma il prossimo decennio sarà densissimo di cose e una donna, tra i 30 e i 40 anni, se pensa alla maternità deve programmarla. Non so che cosa il destino mi riserverà dopo il ritiro: mi piacerebbe laurearmi e vivere una vita appagante e ambiziosa, ma senza lo sci. E un figlio potrebbe completare il mio essere donna».
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