“House of Gucci”: una storia troppo romanzata, Gaga e Al Pacino il tocco in più

Il film arriva nelle sale dal 16 dicembre

“House Of Gucci“, pellicola distribuita da Eagle Pictures arriva nelle sale italiane dal 16 dicembre. Basata sull’omicidio di Maurizio Gucci, ma tratta dal libro di Sara Gay Forden, pubblicata da Garzanti.

Il film, tra i più attesi dell’anno vanta un cast stellare. C’è Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani, Adam Driver in quelli di Maurizio Gucci, Al Pacino è Rodolfo Gucci fino a Jared Leto che interpreta Paolo.

Passando anche per Salma Hayek che è invece la maga Pina Auriemma e a Madalina Ghenea fugace comparsa nei panni di Sophia Loren.

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House of Gucci è di certo una pellicola godibile e da vedere, soprattutto per chi ha vissuto quegli anni e si ricorda della complessa vicenda giudiziaria.

Il risultato però lascia un po’ a desiderare, la storia è eccessivamente romanzata con l’occhio hollywoodiano di Ridely Scott.

Al centro della pellicola le vicende familiari, le lotte al potere ordite dalla Reggiani e che mostrano un Maurizio spesso debole e soggiogato dalla moglie.

Poco spazio alla moda, se non nel finale e molte volte anche poca attinenza ai fatti reali. Maurizio Gucci e la Reggiani hanno avuto due figlie, nel film appare sono Alessandra.

“House of Gucci” mostra comunque una Milano rivisitata in chiave anni ’80 e pone molto l’accento sul tema passionale.

La scena, inutile dirlo, è tutta per Lady Gaga anche se degna di nota è l’interpretazione del padre di Maurizio Gucci, Rodolfo interpretato da Al Pacino.

Tra chi non ha gradito la pellicola c’è anche la stessa famiglia Gucci che non è stata ovviamente inclusa nel progetto.

House of Gucci, la famiglia non gradisce

Ad Ansa i familiari hanno scritto una lettera spiegando come mai “House of Gucci” .

“Gucci è stata un’azienda inclusiva. Anzi, proprio negli anni ’80, il contesto storico in cui è ambientato il film erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranei ad essa“.