Greta Beccaglia torna a parlare a un mese dalla molestia: lo sfogo

La giornalista ha scritto un lungo post

Greta Beccaglia, utilizza Instagram per rompere il silenzio. La giornalista di Viola Tv, un mese fa è stata vittima di molestie in diretta tv, mentre lavorava.

La Beccaglia ha subito denunciato l’episodio, nonostante le scuse del molestatore. Per questo tante critiche sono arrivate e tante l’hanno accusata di cercare notorietà.

L’uomo, il 45enne Andrea Serrani, individuato grazie alle telecamere è ora indagato per violenza sessuale e rischia dai 6 ai 12 anni di carcere.

La Beccaglia è intanto tornata sull’episodio, con un lungo sfogo.

Dopo un mese dall’accaduto ho deciso di scrivere un breve ma intenso pensiero… Come ho detto sin dal primo momento, e poi in più occasioni ribadito, la mia scelta di denunciare l’accaduto si fonda sia su profonde convinzioni personali, che, soprattutto, sul rispetto che nutro verso le donne e me stessa. Ai grandi esperti, che in queste settimane tante volte si sono improvvisati avvocati e giuristi, vorrei segnalare che io mi sono limitata a denunciare l’accaduto. Sarà poi la giustizia a stabilire se quei fatti costituiscono violenza sessuale, molestia o addirittura niente di tutto questo; non io, né altri.

E poi: “A chi mi ha detto che non ho ‘carattere’ perché nell’immediatezza ho risposto: ‘non puoi fare questo’, posso dire ben poco, se non che per me l’educazione è la miglior arma contro l’ignoranza – continua la giornalista toscana, che poi manda un messaggio agli haters da tastiera – Agli uomini e alle donne che mi hanno attaccata e insultata pesantemente (utilizzando la maggior parte delle volte un profilo fake) vorrei dire che purtroppo siete riusciti a farmi perdere la serenità. Ho passato giorni terribili, mi avete in qualche momento addirittura fatto sentire in colpa per aver denunciato l’accaduto, oppure perché sono diventata ‘popolare’ per circostanze non determinate da me“.

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Infine, la 27enne concluse: “Non bastasse avete attaccato il mio intimo, ovviamente senza sapere niente di me se non nome e cognome… sono stata male, lo confesso, ma sono riuscita a superare questa situazione con forza e determinazione e lo sapete perché? Perché è stata più forte la voglia di contribuire a cambiare questo stato di cose, in cui la violazione dei più elementari diritti delle donne non è percepita come una vera e propria priorità del nostro Paese. Perché è stata più forte la voglia di alimentare, grazie al faro che si è acceso sulla mia vicenda, il dibattito su questi temi, in modo che le molte donne che subiscono soprusi tutti i giorni possano trovare un filo di speranza in più“.

 

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