Green Pass falsi, sgominata dalla polizia postale una banda dedita alla vendita illegale della certificazione verde su Telegram
La Polizia Postale ha concluso una operazione, denominata “Fake pass”, con cui ha sequestrato ben 32 canali Telegram nati per la vendita illegale di green pass. Gli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno sventato una rete criminale, dedita alla vendita di certificazioni verdi false attive su Roma, Bari e Milano. Sono state indagate quattro persone, tra cui due risultano essere minorenni.
Gli utenti, in migliaia iscritti ai canali, venivano contattati con un semplice messaggio. Uno di questi è stato riportato da TGCom24: “Ciao, ti spiego brevemente come funziona: attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì il Green pass“.
Leggi anche: ZONA GIALLA, SICILIA E SARDEGNA RISCHIANO, MA ALTRE REGIONI SEGUONO A RUOTA
Per l’acquisto, che garantiva riservatezza e anonimato, era richiesto il pagamento in criptovalute o buoni acquisto su piattaforme di shopping on-line. le cifre andavano dai 150 ai 500 euro a green pass. Le indagini sono state condotte mettendo in campo importanti risorse di monitoraggio della Rete e attraverso l’incrocio di dati e tecniche finanziarie.
Le forze di polizia ricordano che “qualsiasi certificato Green pass originale non può essere falsificato o manomesso poiché ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del ministero della Salute che ne assicura l’autenticità. Ad ogni controllo con la preposta App ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un QR-CODE generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.