Giulia Salemi conquista Cannes e spiega la scelta dell’abito

Giulia Salemi conquista Cannes: una nuova avventura tra glamour, cinema e consapevolezza

Giulia Salemi, icona di stile e voce sempre più influente nel panorama dello spettacolo, ha fatto il suo ingresso trionfale al Festival di Cannes con una nuova, brillante avventura che segna un’evoluzione importante nella sua carriera. Non solo tappeti rossi e flash: la sua presenza ha avuto il sapore di un debutto internazionale, carico di significato, eleganza e determinazione.

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Giulia Salemi non si è limitata a indossare un abito da sogno ma ha anche raccontato Cannes con uno sguardo moderno e consapevole. Salemi ha dimostrato ancora una volta di saper parlare il linguaggio della moda con intelligenza, trasformando ogni apparizione in un manifesto di personalità.

Questa partecipazione al Festival di Cannes sembra segnare l’inizio di una nuova fase per la conduttrice italo-persiana.

“Ho scelto di essere presente al Festival di Cannes con un abito speciale, che porta con sé dei valori per me molto importanti e che è in grado di raccontare anche le mie radici”, dice a Grazia Giulia Salemi mentre si prepara per il red carpet della première del film Nouvelle Vague.

La creator e conduttrice italo-iraniana ha scelto di indossare un abito realizzato dalla designer iraniana Sara Behbud che si fa portatore di un messaggio di resistenza femminile ispirato al movimento internazionale Donne Vita Libertà, nato in seguito all’uccisione in Iran di Mahsa Amini.

Il capo, composto da una gonna in cady di seta nera, un bustino decorato con un motivo ispirato al tappeto persiano Afshan e un drappeggio che richiama il velo della tradizione, è stato confezionato nella sartoria, coordinata da Samanthakhan Tihsler, del Centro Milano Donna del Municipio 9. La realizzazione è avvenuta sotto la gestione dell’associazione no profit Promise ed è stato ricamato da una donna proveniente dal centro antiviolenza SVS – Donna Aiuta Donna.

“Sono molto orgogliosa di raccontare la forza e il coraggio delle donne del mio Paese d’origine. Credo profondamente che la moda, se usata con consapevolezza, possa trasformarsi in uno strumento potente per raccontare storie, identità e battaglie importanti”, spiega la Salemi.

 

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