Ginnastica Ritmica nel caos, la denuncia dell’ex Giulia Galtarossa

Nuove accuse da parte di una ginnasta

Il vaso di Pandora è stato aperto. Dopo la denuncia di Nina Corradini arrivano le parole di Giulia Galtarossa contro il mondo della Ginnastica Ritmica.

La questione sempre la stessa, relativa al controllo, maniacale, del peso e alla gestione delle atlete. Come avvenuto per Nina Corradini, sempre a Repubblica ha parlato Giulia Galtarossa.

L’ex ginnasta è stata campionessa del mondo con l’Italia a Mie nel 2009 e a Mosca nel 2010. Per anni si è formata all’accademia di Desio, ma l’esperienza è stata traumatica.

«Appena ho lasciato la ginnastica ho iniziato un percorso in un centro per i disturbi dell’alimentazione: mi hanno diagnosticato una sindrome da alimentazione incontrollata. Una malattia che ha condizionato la mia vita sociale, per tanto tempo non sono uscita di casa».

Un problema fatto presente all’allenatrice ma a cui nessuno aveva dato peso: «Mi chiamavano maialino». ha aggiunto poi Giulia Galtarossa.

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E poi: «Avevo pregato le allenatrici di mandarmi via. Loro però hanno fatto leva sul mio senso di colpa, facendomi pesare il fatto che la Federazione avesse fatto degli investimenti su di me. In realtà avevano bisogno solo di una pedina in più. Mi hanno fatto il lavaggio del cervello, per tanto tempo ho pensato fosse colpa mia e credevo davvero di essere grassa e brutta. L’unica mia colpa invece è essere rimasta in silenzio fino a oggi».

Tutto è nato da un’intervista di Nina Corradini a cui sono seguite le confessioni anche della ginnasta Anna Basta con la procura di Brescia che ha aperto un’inchiesta.

La Galtarossa poi conclude: «I commenti che seguivano il controllo. Sono arrivate a pesarmi anche 4 volte al giorno: era diventato un problema anche bere mezzo litro d’acqua dopo ore di allenamento. Una volta un’assistente dello staff mi ha urlato in un ristorante, un posto convenzionato con la federazione. Stavo sbucciando una pera. Entra e mi guarda con occhi sgranati, per poi dirmi: “Giulia, tu ti stai mangiando una pera?”. Non potevo. Uno o due etti cambiavano la giornata in palestra. Una volta mi hanno dato una dieta e alla fine c’era scritto un messaggio per me: “Abbiamo un maialino in squadra”».

Ph. Credit: Federginnastica

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