Al Grande Fratello Vip, quanto c’è di reale e quanto, invece, è costruito ad hoc? La storia del popolare “occhio mediatico” cambia con l’avvento della sua versione dedicata ai personaggi pubblici
Il Grande Fratello è il reality-show più longevo della televisione italiana. Durante le prime edizioni del popolare programma prodotto da Endemol, abbiamo assistito a spaccati di vita reale senza veli e censure; abbiamo conosciuto i protagonisti (gente comune) nella loro interezza, con i loro pregi, le loro fragilità e le loro reali abitudini.
Oggi, a 6 anni dalla prima edizione del Grande Fratello (versione) VIP, quasi tutto è cambiato!
L’edizione “luxury” del Grande Fratello, infatti, vanta la presenta di nomi più o meno illustri del panorama televisivo nazionale. Personaggi già popolari sui social o sul piccolo schermo che, per forza di causa maggiore, creano la loro fortuna attorno alla costruzione di una personalità ben precisa che, difficilmente, riescono a mutare nel tempo.
Questo modus operandi, abbastanza comune per chiunque lavori nel luccicante mondo dello spettacolo, scatena infinite dinamiche volte a travestire la realtà di lustrini e paillettes che, inevitabilmente, portano ad una fittizia conoscenza di chiunque varchi la porta rossa dell’ambitissimo reality show.
Oltre ad atteggiamenti talvolta poco chiari e a caratteri che a stento riescono ad emergere, si assiste ad una versione artefatta dei personaggi che, fagocitati dalla “scatola nera” e alla costante ricerca di approvazione, studiano nei minimi dettagli anche i look delle prime serate, trucco e parrucca inclusi.
Questo lavoro certosino viene portato avanti con l’aiuto della redazione che, 24 ore prima della diretta, studia con ciascun personaggio outfit, make up e acconciatura, affinché il risultato finale soddisfi appieno le aspettative del pubblico da casa, del web e delle aziende che decidono, ancor prima dell’inizio del programma, di investire su un determinato Vip.
Quanto c’è di “reality” allora? Che scelte farebbero Raffaella, Soleil , Katia, Alex e gli altri protagonisti se dovessero attingere dalle loro risorse senza i suggerimenti e i dress code imposti dai brand?
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