Funivia Mottarone, il piccolo Eitan “rivendicato” dai parenti in Israele

Funivia Mottarone, il piccolo Eitan rivendicato dai parenti in Israele

Funivia Mottarone, il piccolo Eitan “rivendicato” dai parenti in Israele. Gli zii materni chiedono l’affido del bambino

Eitan, il bimbo di 5 anni unico superstite dalla tragedia del Mottarone, oggi è affidato ai parenti del padre. In particolare il bambino è affidato alla zia Aya Biran e vive in Italia. La scelta però non è piaciuta ai parenti della madre del piccolo, che ne rivendicano l’affido e che sono pronti ad intentare un’azione legale.

«Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo», queste le parole di Gali Peri, la zia materna del piccolo Eitan, mentre il legale che li rappresenta ha parlato di Eitan come di un “ostaggio”. L’avvocato Ronen Dlayahu ha annunciato in una conferenza stampa in cui ha partecipato anche Gali Peri di aver avviato un procedimento per l’adozione di Eitan ed il suo ritorno in Israele.

Pesanti sono le accuse mosse agli attuali tutori del bambino. Ecco le parole dell’avvocato riportate dal Corriere della Sera: «Il diritto di Eitan è che dovrebbe avere una casa dove i suoi genitori volevano che crescesse; come ebreo in una scuola ebraica, e non in una scuola cattolica in Italia» e hanno aggiungo «Hanno preso il controllo del suo corpo, della sua mente e della sua anima, esattamente così, per tenerlo in Italia».

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Mentre gli zii, sempre in conferenza stampa, hanno detto: «Abbiamo un bimbo israeliano a due ore di volo da noi e si trova in un Paese dove i suoi genitori non avrebbero voluto che vivesse, di sicuro non nel modo si prevede verrà educato. Non abbiamo bisogno di denaro; è impensabile che il bimbo sia tenuto da una madre che non lo ha mai conosciuto e che prima della tragedia non aveva nemmeno una foto con lui». I parenti hanno reso noto anche il loro disappunto per aver dovuto far ricorso al tribunale per avere il permesso di incontrare il bimbo «due volte la settimana, per due ore e mezzo».

Sulle attuali condizioni di salute del bambino ha informato il rabbino di Torino Ariel Di Porto, che ha detto: «Il bimbo è stato in ospedale a Torino nei giorni scorsi per togliere i gessi, sta meglio e questa è una splendida notizia. I segni di ripresa ci sono, il suo percorso sarà lungo ma sta rispondendo bene e ci sta dando speranza di fronte alla tragedia che ha vissuto».

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