Katia Ricciarelli rivela il motivo della sua non presenza al funerale di Pippo Baudo: ecco la confessione della cantante

Ieri pomeriggio un lungo applauso ha accolto il feretro di Pippo Baudo nella sua cittadina natale. Dopo la camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma – luogo simbolico della sua lunga carriera – la salma di Baudo è stata trasportata in Sicilia, secondo il suo desiderio espresso in vita. La funzione si è svolta nel Santuario di Santa Maria della Stella, un luogo caro alla famiglia Baudo. A officiare la messa, il Vescovo di Caltagirone Monsignor Calogero Peri. Al funerale mancava proprio l’ex moglie di Pippo, Katia Ricciarelli.

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La Ricciarelli assente al funerale dell’ex marito

Stando a quanto riporta Biccy.it, Katia Ricciarelli ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Verità dove ha rivelato il motivo della sua assenza: “Ho saputo che era morto perché mi sono arrivati sul cellulare un paio di messaggi che dicevano “ci dispiace molto per Pippo”. Era morto e non me l’avevano detto. L’ho trovata una cosa molto cattiva. Alla camera ardente ho visto la segretaria, Dina Minna: ‘Telefonarmi no?’, le ho detto. “Sei la segretaria…’. E lei niente. Mi ha detto che per lei Pippo era come suo padre. Anche l’avvocato Giorgio Assumma non mi ha detto niente. Però, non voglio far polemica. Speravo che la notizia me la dessero Dina o Tiziana, la figlia. Ma ripeto: niente polemiche, non sono loro le persone poco sincere di cui parlo“.

Sul legame con Mara Venier ha affermato: “Alla camera ardente mi ha accompagnato Mara (Venier ndr) che è come una sorella. Ho dato un bacio alla bara e mi sono commossa pensando che dentro c’era lui. Ho dovuto sedermi. Mara ha visto Tiziana e mi ha portato da lei. Ci siamo abbracciate, senza parlare. È strano che queste cose le facciamo davanti alla morte di una persona cara“. Sull’assenza al funerale ha confessato: “[…] L’altro giorno sono caduta e per non battere la testa mi sono incrinata una costola. Militello è troppo lontano. E me lo voglio ricordare com’era quando ci siamo sposati lì, nel 1986. Ме lo porterò nella testa e nel cuore“.