Donna trovata mummificata, si consegna il figlio. Nuovi dettagli

Donna trovata mummificata, si consegna il figlio. Nuovi dettagli

Verona, donna trovata mummificata. Si consegna il figlio ai vigili di quartiere. Ora dovrà chiarire quanto accaduto

Nella mattinata di ieri, 26 maggio, si è presentato spontaneamente alla delegazione dei Vigili di quartiere di Borgo Milano, il figlio della donna 86enne, trovata priva di vita e mummificata nella sua abitazione. Da quello che è emerso, il corpo della donna sarebbe rimasto abbandonato per circa cinque anni, durante i quali il figlio avrebbe regolarmente continuato a riscuotere la pensione della madre.

Sulle cause del decesso non ci sono ancora dettagli certi. L’avanzato stato di decomposizione del corpo potrebbe creare difficoltà sull’individuazione precisa dei motivi della morte. In questo potrebbe far chiarezza il figlio della donna. Tutte le piste sono aperte, ma non si esclude che la donna sia morta per cause naturale e che il figlio non ne abbia denunciato il decesso per continuare ad incassarne la pensione.

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La scoperta del corpo è avvenuta grazie all’attività dei vigili di quartiere, i quali hanno risposto ad una segnalazione per un via vai di persone straniere nei pressi di un’abitazione pressoché abbandonato. Dopo l’apertura di un fascicolo di indagine negli scorsi giorni, sono partite le prime verifiche, seguite dal permesso del giudice di accedere all’abitazione, dove poi è stata fatta la macabra scoperta. Sul caso vige la massima cautela, mentre mergono nuovi dettagli.

La donna si chiamava Helga Maria Enghbarth, mentre il figlio, Bernardo, 61 anni, di mestiere faceva ricerche di mercato. La donna era benestante, grazie anche alla proprietà di diversi immobili. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, “le ossa di Helga Maria sono state trovate in un sacco sopra al letto matrimoniale dell’appartamento al civico 5 di via Marco Polo in cui madre e figlio vivevano insieme”.

L’uomo potrebbe essere accusato, se non dovessero emergere altri capi d’accusa, del reato di appropriazione indebita e condannato, eventualmente, al risarcimento economico di quanto incassato illecitamente.

Foto di <a href=”https://pixabay.com/it/users/diegoparra-2935776/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1531274″>Diego Fabian Parra Pabon</a> da <a href=”https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1531274″>Pixabay</a>

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