Disperatamente Mamma: la vera storia: «La violenza del mio compagno»

Si chiama Julia Elle e ha tre figli

Molti la conoscono come Disperatamente Mamma. Si chiama Julia Elle ha 34 anni e ha pubblicato cinque libri sulla sua esperienza da madre.

Peccato non sia oro tutto quel che luccica e che dietro la sua storia si celi altro. L’ex compagno Paolo Paone ha però scritto una serie di post su Instagram sbugiardando la compagna.

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Il secondo figlio avuto da Disperatamente mamma non sarebbe suo. Julia Elle non fa più vedere la bambina a Paone visto che quest’ultimo sarebbe stato violento, come ha spiegato in un video.

I follower non le credono e lei ha così mostrato i messaggi con minacce in un’intervista concessa a Corriere della Sera.

Disperatamente mamma è difesa da Annamaria Bernardini de Pace che l’ha incoraggiata a raccontare tutto.

«Quando mi hanno chiesto il primo libro, era il 2017 e venivo da quattro anni drammatici» (la legale: «Di violenza fisica, mentale, economica»).

E poi: «Di fatto, ero sola con due bambini piccoli. Scrivere era il mio sogno, ma quando ho capito che dovevo raccontare la mia vita, ero disperata. Avrei dovuto dire: non lo scrivo. Invece, l’ho scritto edulcorato. Paolo mi aveva detto: scrivilo, ma parla bene di me e di’ che il maschietto è mio. Invece, lo avevo avuto con un altro quando ci eravamo già lasciati».

Dopo la gravidanza, conosciuto Paolo, questo le avrebbe chiesto anche di abortire: «Non ho voluto e siamo andati a convivere e, da lì, è diventato un altro: la violenza è stata un crescendo».

Le accuse sono state respinte ma l’influencer ha raccontato una verità diversa.

«Ero incinta, faceva caldo, avevo un calo di pressione. Il mio cane fa un bisogno, Paolo si mette a urlare: pulisci subito. Io dico: non mi sento bene, dammi un attimo. Mi alzo, svengo. Mi sveglio con lui che mi dà un calcio».

«Sono riuscita a lasciarlo solo a marzo 2016, ma sono rimasta a casa: non avevo soldi per andarmene. E la sua reazione è stata: se mi lasci, devi ridarmi i soldi spesi per te e la bimba. Sembra assurdo, ma ho pensato: se glieli do, sono libera. Dopo, ho conosciuto l’uomo con cui ho avuto il secondo figlio: credevo che si volesse prendere cura di noi, ma si è tirato indietro. E sono dovuta rimanere da Paolo».

Poi spiega: «Nell’estate 2017. Mangiavamo una pizza in cucina, io bevo e poggio il bicchiere sul mobile invece di lavarlo. Lui inizia a urlare che non tengo la casa pulita. Gli dico: basta, non ce la faccio. Lui mi punta alla gola il coltello della pizza e minaccia di uccidermi».

«Il messaggio in cui ne parliamo è allegato alla denuncia dei miei avvocati. Poi, ho conosciuto Riccardo, ci siamo sposati. Ho avuto successo e ho continuato a pagare Paolo: diceva che, se no, mi rovinava. L’anno scorso ho smesso e lui ha scatenato una campagna mediatica contro di me». Adesso vuole solo «la serenità per i miei figli e dire a chi mi segue che li ho traditi, ma che credevo di non avere vie di uscita».

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