Deborah Compagnoni parla della scomparsa del fratello: “Dolore straziante”
Un mese fa la morte del fratello Jacopo
Deborah Compagnoni, una delle più grandi sciatrici di sempre, ha dovuto affrontare la morte del fratello Jacopo, travolto da una valanga.
Ne ha parlato a Corriere della Sera ricordandolo.
«Un mese fa la morte di mio fratello sembrava sospesa, irreale, adesso invece l’incredulità si è fatta concreta e dolorosa. Lo sento di più, oggi, il lutto».
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E poi: «Darsi spiegazioni, come si fa?. Io credo nel destino. Quando deve accadere, accade. Mi piace pensare così perché mi aiuta a vivere meglio. Provo a essere forte, a tenere su i miei. Jacopo aveva un’energia stupenda, conosceva la montagna a menadito, non si può dire che abbia commesso alcun errore. È andata così. Certo, per chi resta, è straziante».
Non manca anche un commento sulle azzurre che stanno tenendo alto il mondo dello Sci, da Sofia Goggia a Federica Brignone.
«Di Sofia mi piace l’istinto, il fatto che non faccia calcoli: scende di pancia, anch’io ero un po’ fatta così. Federica ha una bella caratteristica che condividiamo: riesce sempre a riprendersi senza farsi abbattere, questione di carattere. Marta ha alti e bassi però in gigante la sua tecnica è sopraffina: bellissima da vedere. Mi piacciono perché hanno una loro umanità, non sono solo macchine da guerra».
Parla anche di Milano Cortina, Olimpiade di cui sarà abasciatrice.
«Per la Fondazione Milano-Cortina seguirò vari progetti: quello a cui tengo di più è la sostenibilità dei Giochi italiani. Il 93% delle sedi di gara sono esistenti o verranno realizzate con strutture non permanenti e modulari che permetteranno di essere riutilizzate in futuro e messe a disposizione delle esigenze della comunità. Progettazione, costruzione e funzionamento di tutti gli impianti dovranno apportare valore alle comunità prima, durante e dopo l’evento. Dimostrare che i Giochi olimpici possono essere in prima linea nella sostenibilità e fare in modo che resti un lascito positivo è essenziale per mantenerne l’attrattiva a lungo termine. Con tutto il rispetto per Pechino 2022, Milano-Cortina riporterà l’evento al centro dell’Europa e delle Alpi: saranno davvero le Olimpiadi di tutti e dell’inclusione».
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