Si aggrava la posizione di Dani Alves: il calciatore dà tre versioni

Il calciatore brasiliano si trova in carcere da venerdì

Si aggrava sempre di più la posizione di Dani Alves. Il calciatore brasiliano, ex Juve, si trova attualmente in carcere con l’accusa di violenza sessuale.

L’ex difensore del Barcellona e della Juve e potrebbe arrivare a dover scontare una pena fino a 12 anni.

Lo sportivo, il cui entourage aveva subito sminuito i fatti, ora sta iniziando a capire la gravità della situazione.

Nel weekend, il fratello di Dani Alves ha parlato al programma televisivo Fiesta spiegando come la famiglia voglia cambiare avvocato perché insoddisfatta.

Proprio però l’attuale avvocato ha chiesto un nuovo incontro con il giudice. Dani Alves ha infatti dato, per il momento, tre versioni dei fatti diverse.

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La presunta molestia sessuale risale alla notte del 30 dicembre alla discoteca Sutton di Barcellona.

Il brasiliano prima ha affermato di non conoscere la ragazza di 23 anni che l’ha denunciato. In un secondo momento ha ritrattato e ha spiegato di averla conosciuta ma di non aver averci avuto a cha fare.

Infine, ha detto di aver avuto un rapporto con la ragazza che però sarebbe stata consenziente: ora Dani Alves vorrebbe un nuovo confronto.

Prima di entrare in carcere però il calciatore ha registrato un video: Dani Alves nel programma tv ‘Y ahora Sonsoles’ di Antena 3 racconta fatti diversi da quelli immortalati dalle telecamere del locale.

Alves spiega: “Mi dispiace molto, ma non so chi sia la signorina. Non so come si chiama, non la conosco, non l’ho mai vista in vita mia. Basta, stano facendo male ai miei cari, che sanno chi sono”.

In un primo momento il difensore ha spiegato di non non conoscere la donna, per poi ritrattare. La presunta vittima, intanto ha rinunciato all’indennizzo economico e al quotidiano da La Vanguardia, ha detto: “Ho provato a resistere, ma era molto più forte di me. Gli chiesi di fermarsi e di lasciarmi uscire. Quando finì mi disse che lui usciva prima di me dal locale”.

La ragazza ha denunciato il fatto il 2 gennaio e non ha mai cambiato versione. Il suo racconto corrisponde alle immagini dei video nel locale.

La violenza sarebbe avvenuta nel bagno del club e dopo, visibilmente sconvolta, ha deciso di raccontare il tutto alle amiche e a un bodyguard che l’ha vista in lacrime e ha attivato il protocollo di sicurezza.

 

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