Cristina Lizzul, la nuova vita a Los Angeles: ”La California mi dona energia, attraverso l’arte esprimo la mia femminilità e la mia creatività”
“Perdono” è nata circa sette anni fa. In realtà è un brano molto vecchio, scritto interamente in italiano, che conservo da tempo. Tutto è iniziato con un type beat trovato su YouTube: l’ho messo su e ho cominciato a scrivere. Rispetto agli altri miei pezzi, è decisamente più leggero, divertente, con un’atmosfera estiva. La cosa interessante è che, proprio in questo periodo, si stanno ripresentando molte situazioni del passato in cui ho lottato con il conflitto interiore tra il perdonare o meno.Se inizialmente questo brano era nato come un modo per alleggerire la mia anima, sempre in tempesta, oggi sta assumendo un significato diverso — più maturo, più consapevole. È diventato una riflessione profonda sui miei limiti, sul rispetto per me stessa, e su quando sia giusto perdonare… e quando invece è necessario scegliere di non farlo.
Dove ti sta indirizzando questo percorso artistico e in cosa ti rende fiera?
Devo dire che sto amando profondamente questo percorso. Sento di essere solo all’inizio di qualcosa di nuovo, con questa vibe che unisce Napoli e l’America — una fusione che finalmente mi rappresenta. Ho sperimentato tanto nella mia vita a livello artistico, e oggi ho la sensazione di aver trovato la mia vera identità. Questo mi entusiasma tantissimo. Questo cammino mi sta portando verso la vita che ho sempre sognato: esprimermi liberamente attraverso l’arte, esplorare la mia femminilità, la mia creatività, la mia anima.
Sono fiera soprattutto di non aver mai mollato. Anche nei momenti difficili, ho continuato ad andare avanti, e oggi posso dire di essere arrivata a un punto in cui mi sento autentica e allineata con ciò che sono.
Italiana, ma da tempo vivi a Los Angeles. Cosa ti manca del tuo Paese?
Amo profondamente sia l’Italia che gli Stati Uniti — ognuno ha i suoi pro e contro, e in entrambi ho trovato parti di me.
Quello che mi manca di più dell’Italia, però, è senza dubbio la mia famiglia, gli amici più stretti… e la mia migliore amica.
Quanto influenza la California nelle tue produzioni?
La California è una parte di me. Sono nata a San Diego e sento che la West Coast scorre nel mio sangue. Amo Los Angeles, amo Hollywood — la sognavo da bambina. Passavo ore a cercarla su Google, la scrivevo nei miei diari.
Qui c’è un’energia che mi fa sentire a casa: il sole, il clima, la natura, il mare, la sensazione di libertà e le infinite opportunità. Ascolto tantissima musica americana, soprattutto female rap, e credo che questo influenzi profondamente il mio sound. È un mix unico: suona americano, ma è cantato in napoletano. La California non è solo un luogo geografico, è uno stato mentale — una vibrazione. La luce della California, il modo in cui il sole tramonta sull’oceano, il ritmo rilassato della vita, tutto questo entra nella musica in modo quasi invisibile. C’è una sensualità morbida, una malinconia che non pesa, una libertà emotiva che sento molto mia. Vivendo qui, assorbo tanto — dal rap al soul, dal jazz ai beat elettronici più sperimentali. Ma l’R&B californiano ha questa capacità di raccontare l’intimità senza urlare, di toccare corde profonde con delicatezza.
Cosa puoi anticiparci del prossimo album?
Ci sto ancora lavorando, ho costantemente nuove idee, quindi al momento mi è un po’ difficile finire le cose. Mi ero imposta una data, ma non sarà così, perché mi rendo conto di essere ancora nella fase sperimentale della mia musica.
Sarà femminile, vulnerabile, sexy, swaggy, onesto, grintoso, cazzimoso, con tanto attitude e tante vibes chill. Ci saranno dei featuring importanti — vi posso assicurare che sarà qualcosa che in Italia non si è mai sentito!