Covid-19, per gli esperti l’uscita dalla pandemia è ancora lontana

Covid-19, per gli esperti l'uscita dalla pandemia è ancora lontana

Covid-19, per gli esperti l’uscita dalla pandemia è ancora lontana. In autunno potrebbero aumentare i casi con nuovi varianti

In questi giorni, nonostante i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità rivelano un calo dell’indice Rt e dei ricoveri, non possiamo ancora definirci fuori dalla pandemia di Covid-19.

A dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale a RaiNews24 ha detto: «Se andiamo avanti di questo passo la pandemia non finirà a breve». Il ministro ha anche spiegato che a livello globale la maggior parte della popolazione non è vaccinata contro Covid-19. In Italia è lontano il raggiungimento dell’obiettivo di somministrare il booster all’80% della popolazione.

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Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha spiegato che è fondamentale in questa fase “raggiungere l’obiettivo della copertura vaccinale del 70% in tutti i paesi per porre fine alla pandemia di Covid-19 quale emergenza sanitaria globale e guidare una ripresa globale davvero inclusiva”.

Ghebreyesus ha anche aggiunto che “l’83% della popolazione africana deve ancora ricevere la prima dose. Questo non è solo un fallimento morale è anche un fallimento epidemiologico, che sta creando le condizioni ideali per l’emergere di nuove varianti”.

In autunno, ha detto Massimo Andreoli, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, potrebbe esserci una recrudescenza dei contagi.

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«Nel prossimo autunno-inverno – ha spiegato Andreoni – ci potrà essere una nuova circolazione del virus, con un nuovo vigore. È ipotizzabile anche che si formino nuove varianti a causa anche dell’ampia circolazione in aree del mondo dove la campagna vaccinale non ha coperto una quota significativa della popolazione. Possiamo però ritenere che non ci saranno effetti analoghi alle ondate precedenti: la popolazione ha un elevato livello di immunizzazione che impedisce gli effetti più gravi dell’infezione; abbiamo poi strategie farmacologiche che ci permetteranno di intervenire nei casi più rischiosi».

Fonte immagine: https://twitter.com/DrTedros/status/1499465002062950401/photo/1
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