Caso Unabomber italiano, spunta un nuovo sospettato. il 13 marzo è previsto l’esame del Dna su alcuni reperti
Non solo il caso dell’Unabomber italiano è stato riaperto, ma il prossimo 13 marzo si procederà con l’esame del Dna sui reperti. Lo scopo è individuare il colpevole, o i colpevoli, dei 28 attentati dinamitardi che si sono verificati tra 1994 e 2006 nel Nord-Est d’Italia, causando anche danni fisici a innocenti cittadini.
Nel registro degli indagati sono stati iscritte undici persone. Dieci di queste già apparivano nell’inchiesta precedente, una invece compare per la prima volta. Si tratta di Luigi Pilloni, oggi 61 anni, un operaio di origini cagliaritane, ma che ora vive a Gaiarine, in provincia di Treviso.
Il legale d’ufficio di Pilloni, Alessandra Devetag, a cui al momento è stata affidata la difesa di tutti e undici gli indagati, ha detto a Il giorno: “la posizione di Pilloni è basata su deduzioni molto aleatorie e deboli; d’altra parte un po’ tutto è scritto sull’acqua. A mio parere il gip è andato un poco di corsa: nella memoria difensiva per tutti che ho comunque già presentato al procuratore contesto soprattutto il modo in cui i reperti sono stati acquisiti. Dato che si tratta di un’inchiesta giornalistica – aggiunge il legale – chi li ha ottenuti ha rispettato tutte le procedure, ha semplicemente usato i guanti facendo in modo che non ci fossero contaminazioni? Solo appurando questo si poteva andare avanti disponendo la comparazione dei Dna, che potrebbero essere deteriorati, con quelli degli indagati. E dovranno essere raccolti i profili genetici non solo del Pilloni, ma anche di altri sei, fra i quali il fratello di Zornitta, che non facevano parte di quelli catalogati dal Ris di Parma“.
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Gli altri indagati sono i fratelli Galliano ed Elvo Zornitta, i gemelli Lorenzo e Luigi Benedetti di Sacile (Pordenone) e Claudio e Dario Bulocchi di Fontanafredda (Pordenone), Luigi Favretto di Tarcento (Udine), Angelo La Sala di Lestans di Sequals (Pordenone), Cristiano Martelli di Azzano Decimo (Pordenone), Giovanni Fausto Muccin di Casarsa della Delizia (Pordenone).
Il caso è stato riaperto dalla procura di Trieste in seguito ai risultati del podcast di Marco Maisano dal titolo “Fantasma. Il caso Unabomber” e dopo la richiesta di due vittime, Francesca Girardi e Greta Momesso.
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