Caso Omerovic, parla la sorella del disabile precipitato dalla finestra
Caso Omerovic, parla la sorella del disabile precipitato dalla finestra a Roma. Per l’episodio sono indagati quattro agenti
La situazione della famiglia di Hasib Omerovic si fa sempre più complessa. Oltre al dramma che ha visto coinvolto in prima persona il disabile rom, ancora ricoverato in condizioni critiche, si aggiunge la perdita della casa e del lavoro del padre.
A sfogarsi, oggi, è la sorella della vittima Erika che, in una intervista a Il Messaggero, ha detto: “Non dimenticherò mai il giorno in cui quella terribile tragedia ha colpito la mia famiglia da allora viviamo nella paura. Le mie amiche iniziano la scuola, ma io non potrò entrare in classe perché adesso viviamo a 50 chilometri dalla mia nuova scuola, in attesa che il comune ci assegni una nuova casa, è assurdo che per la paura io debba rinunciare al sogno di una vita normale”.
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Erika, infatti, vede ormai sfumare il suo sogno di carriera: “Quest’anno ero felice perché avrei dovuto iniziare il primo anno della scuola di formazione professionale per estetiste a Primavalle”.
Poi Erika racconta cosa è accaduto in casa al momento dell’incidente. Tutto sarebbe partito da una segnalazione su un gruppo Facebook, in cui il 36enne era stato riconosciuto rovistare tra i secchioni del quartiere. Successivamente quattro agenti in borghese hanno bussato alla porta di casa per identificarlo.
In quel momento, in casa c’era Hasib e l’altra sorella Sonita, 30enne con un ritardo cognitivo. “Sonita era sotto choc, non ha dormito per giorni, finché non ci ha rivelato quello che aveva visto” hanno dichiarato i genitori di Omerovic. Sonita ha poi raccontato di aver visto i poliziotti picchiare Hasib, il quale si sarebbe rifugiato in camera sua chiudendosi dentro, ma glia genti avrebbero sfondato la porta e lo buttato giù dalla finestra.
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