Caso Omerovic, agente accusato di tortura respinge ogni responsabilità

Caso Omerovic, agente accusato di tortura respinge ogni responsabilità

Caso Omerovic, agente accusato di tortura respinge ogni responsabilità e accusa uno dei colleghi di aver mentito

Andrea Pellegrini è l’agente di polizia agli arresti domiciliari, per il reato di tortura nei confronti del disabile di Primavalle, Hasib Omerovic. Durante l’interrogatorio di garanzia, Pellegrini ha respinto tutte le accuse e ha negato di avere picchiato e legato Omerovic. Al gip ha anche detto che quando l’uomo è caduto dalla finestra il poliziotto più vicino, pur stando in un’altra stanza, non era lui ma Fabrizio Ferrari, ovvero l’agente che ha collaborato con gli inquirenti.

Pellegrini, hanno riferito gli avvocati, ha detto sempre al gip che la maggior parte delle dichiarazioni fatte da Fabrizio Ferrari non corrispondono alla verità.

“Ha fermamente negato tutte le azioni che gli sono state contestate, cioè di non aver mai tirato schiaffi o urlato contro Hasib – ha spiegato l’avvocato di Pellegrini, Pannain – e anche dopo le domande poste a chiarimento delle sue dichiarazioni ha precisato una cosa ovvia e logica: ‘Se io lo dovevo legare il ragazzo non avrei usato il fil di ferro, ma lo avrei ammanettato'”.

“Andrea Pellegrini – aveva scritto il gip nella convalida dell’arresto – non ha avuto alcuna remora di fronte ad un ragazzo sordomuto e una ragazza con disabilità cognitiva (la sorella di Omerovic) compiendo ripetuti atti violenti, sia sulla persone che sulle cose e gravemente minatori, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo”.

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Pellegrini era stato al centro di alte vicende e aveva avuto sanzioni in diversi procedimenti disciplinari, “uno dei quali, terminato con richiamo scritto” con trasferimento alla Squadra Mobile. “In uno dei procedimenti disciplinari – scrive il gip – aveva subito una sanzione pecuniaria dopo essere stato arrestato in Florida per furto in un supermercato e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione”.

Inoltre, “risulta che Pellegrini è aduso a comportamenti aggressivi nell’espletamento delle attività di servizio e che, in alcuni episodi, si era persino vantato con il collega di aver ‘malmenato un pedofilo in occasione di un arresto’”. Il collega ha anche evidenziato “l’atteggiamento tenuto da Pellegrini nei suoi confronti, volto a influenzarlo nel caso avesse avuto intenzione di riferire qualcosa circa l’accaduto, dicendogli che sarebbe stato meglio non riferire in merito allo sfondamento della porta”.

Oltre a Pellegrini il gip ha ascoltato anche gli altri due agenti indagati, i quali sono accusati di falso.

Fonte immagine: https://twitter.com/FrancoScarsell2/status/1607773276906065921/photo/1

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