Vanno avanti le indagini dopo la morte del capo ultrà
Vanno avanti le indagini dopo la morte del Capo Ultrà Vittorio Boiocchi. Nel match dello scorso weekend, i tifosi, appresa la notizia della morte di Boiocchi, hanno imposto con la forza lo svuotamento della curva.
Sono così andate avanti le indagini e dopo giorni, grazie alle telecamere, sono stati individuati i tifosi rei di tale comportamento. Quattro persone rintracciate dalla Digos a cui è stata imposta la Daspo,.
Non finisce qui, il caso si ripercuote su tutto il settore. Nel match di mercoledì contro il Bologna non saranno consentiti megafoni, striscioni, bandiere o qualsiasi vessillo.
A imporre il provvedimento nei confronti dei tifosi la Questura di Milano grazie alle varie testimonianze di tifosi ma anche alle immagini social.
I colpevoli, post morte di Boiocchi, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di violenza privata.
Tra loro un pregiudicato di 53 anni già sottoposto a Daspo per il quale è stato emesso un nuovo provvedimento di cinque anni. Un 31enne di Milano indagato dalla Questura di Napoli per il possesso di artifizi pirotecnici utilizzati durante l’incontro Napoli-Inter (2 anni di Daspo) e, infine, un 18enne milanese, anche lui sottoposto a daspo per due anni.
E ancora un 22enne incensurato a cui è stata data una Daspo di 1 anno. Si era anche pensato di chiudere e interdire l’accesso ai tifosi alla nord ma alla fine si è scelta la linea più morbida per non colpire chi non c’entra nulla.
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